“Dall’indagine pubblicata dalla Cgia di Mestre – sottolinea Venezia – la Basilicata risulta essere la prima, fra le regioni italiane, nella spesa presentando, a partire dall’anno 2001 e sino al 2008, un incremento dello sperpero del danaro pubblico pari al 102,3 per cento, staccando di oltre 2 punti percentuale la seconda classificata, un’altra regione rossa, l’Emilia Romagna. Finalmente, il tono è ovviamente ironico, la Basilicata non è più la cenerentola, in assoluto, d’Italia ma, viceversa, raggiunge un primato, la più spendacciona”.
“Se i dati, inerenti l’Emilia Romagna – sostiene Venezia – meritano un’attenta analisi in relazione ai servizi offerti ed allo sviluppo economico della stessa, per la nostra regione il primato deve porre una serie di quesiti, il primo dei quali è inerente l’utilizzo delle tante risorse spese senza creare servizi, occupazione, produttività e sviluppo. Seppur lentamente, le verità lucane vengono progressivamente a galla. A poche settimane dai proclami di De Filippo circa lo stato della nostra Sanità, a suo dire in ottime condizioni economiche, le smentite del suo assessore Martorano, costretto, per tappare le tante falle, ad interventi di tagli indiscriminati per circa 50 milioni di euro a danno dei servizi sanitari essenziali e con la chiusura dell’Ospedale di Tinchi, sacrificato sull’altare dell’incapacità amministrativa. A pochi mesi dalla conclusione di una campagna elettorale che ha visto De Filippo incantare il popolo lucano presentando una realtà inesistente, l’ulteriore smentita, quella dei recenti dati Istat che registrano un aumento dello stato di povertà delle famiglie lucane ( oltre il 28 per cento), il più alto d’Italia”.
“Oggi, il dato della Cgia di Mestre – continua Venezia – che, come affermano gli organi di informazione, disegna una Basilicata amministrativa ‘spendacciona’. Come già affermato, in occasione della discussione sulla relazione programmatica del Presidente, anche in questa occasione, invito pressantemente De Filippo a cambiare direzione di rotta, tagliando drasticamente e con senso di responsabilità le tante sacche di sperpero di danaro pubblico che si annidano nella Pubblica amministrazione e negli enti ad essa collegati. Numerosi sono gli enti inutili in Basilicata, autentici carrozzoni clientelari, che meritano l’immediata soppressione essendo fortemente onerosi per la pubblica finanza. Nelle interrogazioni presentate in questo scorcio di legislatura – dice Venezia – ho già evidenziato al presidente De Filippo, gli sperperi che affliggono la Sanità, l’Università, le commissioni inutili e gli enti sub regionali, purtroppo senza ottenere risposte soddisfacenti o che, comunque, lasciassero intravedere un cambio di rotta”.
“Di questo passo il futuro della Basilicata è già segnato. Continueremo a parlare di disoccupazione, emigrazione, povertà, abbandono, smantellamento e dei soliti mali che affliggono la regione. Invito, ancora una volta – conclude Venezia – il presidente De Filippo ad amministrare con senso di responsabilità anche a seguito del forte consenso elettorale ottenuto che, tuttavia, non deve essere inteso come viatico per un nuovo Cesarismo”.