Braia: “royalties petrolio per Università e ricerca”

Il consigliere regionale del Pd plaude all’iniziativa del Governo regionale che ha aggiunto fondi propri di bilancio per sostenere il diritto allo studio

“Tocca ancora una volta utilizzare i fondi del nostro bilancio e quelli rivenienti dalle royalties del petrolio per porre rimedio alle sciagurate scelte del governo Berlusconi che, anche in questa occasione, sta mortificando le nuove generazioni e tutti coloro che scelgono la strada della conoscenza per avere una opportunità di successo nella propria vita, generando una speranza di riscatto della nostra Nazione”. Lo sostiene il consigliere del Pd, Luca Braia il quale sottolinea che “il disegno della prossima legge finanziaria 2011 (da quest’anno, legge di stabilità) approvato il 15 ottobre 2010 dal Consiglio dei ministri contiene ulteriori tagli rispetto alla finanziaria 2009, infatti, per il fondo integrativo per le borse di studio stanzia nel 2011 Euro 25.731.000, nel 2012 Euro 25.773.000 e nel 2013 Euro 12.939.000”. “Dunque – precisa Braia – nel 2011, rispetto alla finanziaria 2009, ci sarà un ulteriore taglio di circa 50 milioni di euro che farà peggiorare il già drammatico confronto con Francia e Germania che rispetto all’Italia, oggi, investono il 300% in più”.

“Con questi tagli – prosegue il consigliere del Pd – verrà falcidiato, quindi, il sacrosanto ‘diritto allo studio’ che ha consentito nel 2009 di riconoscere ben 184.043 borse di studio. Borse di studio che nel 2011 si ridurranno a 99.474, con una flessione di circa 52.286, praticamente solo un idoneo su due potrà vedersi riconosciuto quell’aiuto fondamentale che rende possibile la frequenza delle Università anche ai ragazzi economicamente in difficoltà”.

“La giornata inaugurale dell’anno accademico 2010/2011 dell’Università di Basilicata – conclude Braia – va inserita esattamente in questo desolante quadro nazionale ed è in questo stesso contesto che va giudicata e condivisa l’iniziativa del presidente De Filippo e del Governo regionale. Una iniziativa che, recependo le istanze delle associazioni studentesche e ritenendo prioritario sostenere il diritto allo studio attraverso l´erogazione dei vari servizi garantiti dall´Ardsu agli studenti lucani (a partire da mensa, trasporti e borse di studio), ha aggiunto fondi propri di bilancio, in netta controtendenza con un Governo nazionale sempre più lontano dagli interessi dei cittadini. Governo che, decidendo di non scommettere più su Università e ricerca come fattore di sviluppo della nazione, vuole ridurci a concorrenti ‘perdenti’ anche di quelle aree del mondo quali i Paesi dell’est, Cina, Sud America, India. Nazioni che investono in scienza, cultura ed innovazione per vincere la sfida della globalizzazione consapevoli di dover recuperare un gap derivante dal fatto di aver vissuto condizioni politiche e storiche che li hanno condannati alla povertà per decenni”.

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