Il consigliere comunale di Potenza, Antonino Imbesi, ha comunicato di voler presentare alla valutazione del Consiglio Municipale una richiesta di convocazione di Adunanza Aperta per discutere a 360 gradi del “terremoto” a 30 anni dalla data storica e tragica del 23 novembre del 1980.
“Le conseguenze del terremoto del 1980, a distanza di 30 anni, ancora permeano e condizionano la vita dell’intera città di Potenza e ciò è decisamente inaccettabile! – ha detto il consigliere comunale del Pdl – Sembra quasi che le istituzioni regionali, provinciali e comunali abbiano assimilato come naturali ed ineliminabili certi fenomeni ed elementi che dal quel terribile giorno sono diventati quasi normali nel capoluogo, sebbene siano fortemente non voluti dai cittadini.”
Imbesi ha fatto presente che "per trovare soluzioni concrete e per chiudere definitivamente una pagina della nostra storia ed una ferita ancora aperta e sanguinante è necessario che tutte le istituzioni si ritrovino intorno ad un tavolo e discutano delle possibili scelte da seguire e perpetrare con vigore".
“È inammissibile che a 30 anni di distanza da un evento tellurico si parli ancora di ricostruzione, di fondi non spesi, di case non ristrutturate, di aree container e di migliaia di prefabbricati come a Bucaletto… – ha sottolineato Imbesi – Bisogna individuare soluzioni definitive: la gente giustamente non capisce e non può giustificare l’atteggiamento di amministratori che in circa un terzo di secolo non sono riusciti a risolvere un tale problema. È ingiustificabile, per esempio, che la Regione Basilicata non abbia mai deliberato, come io richiedo invece fortemente da oltre 16 anni, una legge speciale sulla questione della cittadella per poter mettere fine ad un’area che rappresenta davvero un pugno nell’occhio non solo per il capoluogo ma anche per l’intera Basilicata.”
Il Consigliere ha fatto rilevare che un Consiglio Comunale allargato alle altre istituzioni potrebbe sancire un punto importante a favore della conclusione del fenomeno attraverso la approvazione e sottoscrizione di un deliberato congiunto di tutti gli organismi interessati alla soluzione del problema.
“Il Consiglio Comunale non dovrà, nelle mie intenzioni, essere solo una occasione per ricordare quanto successo e verificare quanto ancora bisogna fare… – ha sottolineato Imbesi – ..ma al contrario dovrà avere un ruolo promotore ed immaginare una soluzione possibilmente condivisa, richiesta e sottoscritta da tutti gli attori interessati, che approvandola saranno pertanto chiamati a realizzarla!.”
Imbesi ha concluso comunicando di voler sottoporre a tutti i consiglieri comunali la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale aperto in cui invitare tutte le istituzioni ed organismi competenti a dare possibili soluzioni sulla materia.
“Chiederò a tutti i consiglieri del capoluogo di sottoscrivere un apposito documento che preveda la convocazione il 23 novembre prossimo di un Consiglio aperto sul terremoto del 1980. – ha concluso – Sono certo che tutti i Gruppi politici aderiranno ad una iniziativa seria e necessaria come questa senza alcuna remora.”
BAS 05