Il capogruppo di “Per la Basilicata”, Roberto Falotico, si astiene sullaproposta di manovra finanziaria del Governo regionale
Il capogruppo di “Per la Basilicata” in Consiglio regionale, Roberto Falotico, si è astenuto rispetto alla proposta di manovra finanziaria presentata dalla Giunta guidata dal presidente De Filippo, ritenendola lacunosa nei contenuti e frutto di un atteggiamento fortemente arroccato sulle posizioni della maggioranza.
“La relazione programmatica di inizio mandato del Presidente – ha detto in Aula Falotico – aveva lasciato immaginare che ci fosse uno spazio per un confronto con tutte le forze presenti in Consiglio, soprattutto con un’opposizione costruttiva e non pregiudiziale che non ha mai mancato di provare a suggerire delle ipotesi di lavoro per costruire un percorso più condiviso. L’assoluta e puntuale sordità da parte del Governo regionale ci dimostra che le buone intenzioni sono rimaste sulla carta, cancellate da un atteggiamento giustificazionista e da valutazioni talvolta paradossali”.
“I dati oggettivi, comunque – ha aggiunto Falotico – ci dicono che la realtà tratteggiata dalla Giunta regionale (buona qualità della vita, coesione sociale) si scontra con la mancata soddisfazione di alcune necessità materiali come occupazione, casa, reddito, salute, educazione; terreni fondamentali su cui si continua, però, a navigare a vista. Che la Basilicata perda sempre più appeal lo dimostra, del resto, la limitata capacità di attrarre investimenti esterni e capitale umano, ma anche un abbandono del territorio regionale da parte di moltissimi giovani e di interi nuclei familiari, il che non può essere solo addebitato al saldo naturale. Il tasso di migrazione si presenta assolutamente allarmante (8.349 cancellati per altri Comuni nel 2009, 4.721 nel periodo gennaio luglio 2010). Al centro dei nodi irrisolti c’è il tema lavoro, su cui la proposta di Bilancio 2011 appare molto timida e sembra agire in una logica di ‘difesa e di mantenimento’, senza spunti tali da lasciare intravedere azioni e misure finalizzate direttamente alla creazione di nuove opportunità di lavoro: basti pensare che dei 18 milioni di euro destinati al sostegno all’occupazione ed all’inserimento lavorativo, ben 13 sono assorbiti dalle spese per la prosecuzione e la stabilizzazione degli Lsu. Anche sui grandi Programmi (come Cittadinanza Solidale, PO Val d’Agri, Sviluppo sostenibile nel Senisese) si evidenzia una certa superficialità, tesa ad indicare una mera allocazione di risorse senza, peraltro, evidenziare una analisi compiuta degli esiti e dei risultati già conseguiti, delle eventuali criticità, anche al fine di provvedere ad apportare eventuali ricalibrature programmatiche. La stessa vaghezza si avverte nelle strategie di sostegno al sistema produttivo locale e a progetti come Basilicata Innovazione, struttura della quale, dopo l’avvio delle attività, sarebbe stato logico e opportuno conoscere quanto realizzato, verificare la corretta utilizzazione delle ingenti risorse assegnate, nonché le effettive ricadute sulle Pmi regionali. Anche la prevista istituzione del Fondo di garanzia per il capitale circolante appare come semplice enunciazione, in considerazione del mancato avvio del Fondo di Garanzia per gli investimenti che, più volte annunciato e presentato, ancora tarda ad attivarsi a causa di chiari limiti nella gestione amministrativa, nella farraginosità e rigidità di alcuni passaggi operativi. Si continua, insomma, a non monitorare, a restare in superficie o addirittura a non scegliere, nonostante gli inviti, non ultima la recente nota dei Vescovi della Conferenza Episcopale della Basilicata, che esprime profonda preoccupazione per le numerose situazioni di disagio sociale, economico ed ambientale che attraversano tutta la Regione e coinvolgono le famiglie, i giovani e gli anziani, ad intervenire per determinare una svolta”.
“La mia astensione e quella di altri colleghi – ha precisato Falotico – è una chiara indicazione indirizzata al governatore De Filippo affinchè si rimetta in discussione sotto il profilo della capacità di tessere nuove relazioni e di mettere in campo nuovi progetti, eliminando questa sorta di ‘democrazia bloccata’ che sta paralizzando la Basilicata. Serve una nuova stagione di riforme, un Piano di Sviluppo Regionale, un nuovo Patto per il lavoro da sottoporre alle forze sindacali e a tutti gli attori interessati sul territorio. Il Governo regionale dovrà necessariamente e rapidamente cambiare atteggiamenti e modalità di interlocuzione, ma anche cambiare registro sul piano delle scelte. Non servono argomenti e parole evocative che scaldano il cuore; servono misure di governo e atti amministrativi necessari ad affrontare e superare il momento di crisi sociale ed economica”.
Falotico ha, infine, ricordato che “c’è in Consiglio un’opposizione che continua a costruire e che mostra segnali di coesione da parte delle forze centriste. A dimostrarlo sono gli emendamenti alla Finanziaria che hanno visto il presidente di “Per la Basilicata” proponente ed i consiglieri Singetta, Navazio, Mollica, Scaglione e Ruggiero firmatari. Riguardano interventi per favorire l’accesso, la mobilità e l’accoglienza dei Comuni capoluogo di provincia e di altri centri urbani; l’istituzione del Fondo regionale per il sostegno alle Onlus; un contributo alle spese di funzionamento e di gestione delle sedi delle associazioni Pro-Loco; l’incremento del contributo alla retta per le case di riposo, le comunità alloggio e le case famiglia autorizzate; un contributo ai consorzi di tutela dei vini della Basilicata; un contributo alle associazioni operanti nel comparto enogastronomico”.