San Carlo Pz, meeting su pancreas: gli interventi

De Filippo: “Una sanità d'eccellenza sa rispettare i conti”

"Sarà una dura battaglia con il governo ma noi siamo decisi a garantire ai cittadini utenti una qualità adeguata del servizio sanitario regionale". Il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, nell'aprire i lavori del meeting del Centro per la Prevenzione, Diagnosi e Cura delle malattie del Pancreas, in programma oggi nell'auditorium dell'Ospedale “San Carlo” di Potenza, non si limita a un saluto di prammatica ma entra nel vivo del dibattito politico. Per il presidente della Regione, infatti, la pianificazione sanitaria si deve comunque muovere attraverso paletti abbastanza rigidi fissati dallo Stato, con quote predeterminate per ospedale, prevenzione e territorio. Anche per questo la sua giunta, per raggiungere gli obiettivi di equilibrio tra servizi da erogare e conti da mantenere in ordine, non esiterà a rompere "rendite di posizioni, tradizioni consolidate e finanche carriere".
Per il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, "il progetto di costruire un centro di riferimento per le malattie del pancreas di rilievo meridionale a Potenza conferma la vocazione dell'Ospedale “San Carlo” a essere un centro di erogazione di servizi su scala extraurbana e questo implica la necessità di interventi infrastrutturali per adeguare la città a queste funzioni specializzate, in una logica di pianificazione metropolitana". Per il sindaco l'altra grande questione aperta, su cui si chiede il sostegno e l'intervento della giunta regionale, è la necessità di munire la Basilicata di una facoltà di medicina.
L'assessore regionale alla Salute Attilio Martorano ha salutato con soddisfazione il metodo alla base dell'iniziativa: "Oggi non assistiamo all'annuncio di una collaborazione che nasce ma stiamo già a confrontarci con i risultati di una attività che si dispiega". E se è vero, ha sottolineato l'assessore, che "ci sono due modalità di crescita, uno attraverso lo scambio con realtà più avanzate che trasferiscono modelli, linee guida e protocolli acquisiti, e uno attraverso la messa a valore e a regime per linee interne a un'organizzazione aziendale, da un'esperienza avanzata come il rapporto

con Verona deve trarre beneficio il sistema regionale". Per Martorano, infatti "un modello organizzativo avanzato, che combina professionalità, tecnologia, multidisciplinarietà deve essere diffuso anche dentro i confini regionali".
Il presidente dell'Ordine dei medici di Potenza, Enrico Mazzeo Cicchetti, nel rivendicare con orgoglio la qualità della scuola chirurgica potentina, senza la quale una realtà di avanguardia europea come Verona e un luminare come Pederzoli non avrebbero mai accettato di costruire una joint venture, ha richiamato l'attenzione sulla "necessità di ragionare su un modello ospedaliero vecchio oramai di cinquant'anni e che è arretrato. Oramai in Europa si ragiona oltre reparti e competenze. E l'esperienza del team pancreas va appunto nella direzione dell'integrazione delle competenze e della multidisciplinarietà".
Il direttore generale dell'Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, Simone Caffi, ha presentato il particolare modello organizzativo della realtà veronese, che a differenza dell'esperienza padovana (dove una storia accademica plurisecolare hanno frenato il processo di integrazione), ha visto maturare una perfetta fusione tra realtà ospedaliera e realtà universitaria. E il modello organizzativo è particolarmente attento alla valorizzazione di entrambe le realtà e dei loro punti di forza specifici, tanto che in ogni struttura dipartimentale se il capo è un accademico il vice è un ospedaliero e viceversa.

BAS 05

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