Per l’esponente del Pdl, “8600 doppiette lucane sono in attesa dell’approvazione del documento da parte della Giunta regionale”
“La Giunta regionale non può considerare la caccia cenerentola delle attività, se non altro perché le 8600 doppiette lucane rappresentano, per la nostra comunità, un patrimonio umano composto di persone munite di titolo di polizia attraverso un porto d’armi che viene concesso solo a coloro che non hanno mai avuto avventure poco gradevoli con la legge”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pdl, Paolo Castelluccio il quale, in un’interrogazione all’Assessore al ramo, chiede “quali sono i tempi di approvazione del piano venatorio, scaduto da più di un mese”.
“Il calendario venatorio – continua Castelluccio – è l’unico strumento fondamentale con cui la Regione Basilicata disciplina l’esercizio di caccia su tutto il territorio agro-silvo-pastorale. La stesura del documento e, soprattutto, il rispetto delle norme nazionali e regionali che disciplinano la materia (L. n.157 del 92 e L.R. n.2 del 95) e che prevedono come termine ultimo per la pubblicazione il 15 giugno, sono di basilare importanza. Gli istituti venatori e i relativi organi di gestione devono dare corso alla compilazione di tutti gli atti amministrativi e fornire, agli aventi diritto, i documenti di rito necessari per svolgere la pratica sportiva”.
“Il rispetto della tempistica – conclude il consigliere Castelluccio – è sintomo di civiltà giuridica e giusto adempimento dei compiti degli uffici preposti. La Giunta regionale, pertanto, svolga il compito di verifica e rispetto delle leggi e dei relativi regolamenti attuativi come forma di consuetudine e buon governo al fine di dare giuste risposte a tutte le attività sociali che contribuiscono a far crescere la qualità della vita nelle diverse comunità”.