Da sempre la cassa integrazione ha rappresentato lo spauracchio per ogni lavoratore. Nella maggior parte dei casi è stata ed è l’anticamera del licenziamento. Giuseppe Giordano della UGL Basilicata metalmeccanici prende spunto sul monitoraggio della cassa integrazione, che fotografa in Basilicata i dati del mese di Giugno 2010 del settore metalmeccanico , per mettere in evidenza alcuni dati significativi sullo stato delle cose .
“Dal punto di vista sociale, e per la competenza territoriale- spiega Giordano-, è importante connettere l'utilizzo dell'ammortizzatore con il tessuto occupazionale. È altresì rilevante sottolineare il rapporto tra i tanti dipendenti della zona industriale S. Nicola di Melfi ,ove alloggia la struttura della FIAT SATA col suo indotto ad esso collegato,per attestare in quanti sono stati messi in cassa integrazione. L’analisi ed i numeri si soffermano sulla situazione nell’area del Vulture-Melfese,Lagonegrese e zone di Viggiano.“In Provincia di Potenza- rileva Giordano – migliaia di lavoratori metalmeccanici, hanno usufruito dello strumento principe di ammortizzazione sociale. Continua ad aumentare la cassa integrazione ordinaria e, soprattutto, sembra evidenziarsi un prolungamento del malessere economico per le aziende con il passaggio alla cassa straordinaria.
Una crisi non congiunturale ma strutturale, nidificata nella precarietà del sistema industriale con risorse in CIG ovvero, di 9 lavoratori su 100 sono stati in cassa integrazione nel 2009 e che al traguardo del primo bimestre 2010 sembra non arrestarsi ancora e che, con insistenza, pesa sul sistema produttivo dell’intera Provincia. Come dire: un momento difficilissimo per l’economia del potentino e non, e per i lavoratori del settore industriale collocati in quiescenza obbligata, costretti a vivere con poco più di 800 € mensili”.
bas 03