Giovani, Autilio: raccogliere la domanda di partecipazione

Il Vice presidente del Consiglio regionale sottolinea l’esigenza di costruire una ‘rete’ sempre più sinergica per rendere ancora più efficaci gli interventi

“Raccogliere la sempre più forte domanda di partecipazione dei giovani alla vita politica e istituzionale della regione, in un momento storico in cui sono venuti meno i tradizionali luoghi di aggregazione, rappresenta una necessità sia dei partiti e dei movimenti giovanili dei partiti che delle istituzioni. Un atto necessario se vogliamo veramente investire sul futuro”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Autilio, sottolineando che “ci sono nuovi segnali positivi che provengono dai giovani lucani e che smentiscono l’abusata e semplicistica chiave di lettura e interpretazione di atteggiamenti secondo le quali i giovani manifesterebbero solo apatia e disimpegno”.

“La manifestazione “Merito di più” promossa dal forum regionale dei giovani a sostegno del bando di attività 2010, il dibattito che si è sviluppato sui giornali per tutta l’estate sul ricambio generazionale in politica e nelle istituzioni, il nuovo protagonismo della generazione under 35 anni, la crescita del volontariato e dell’associazionismo giovanile, le manifestazioni sempre più numerose di musica e spettacolo di band, gruppi di giovani, la ripresa del movimento degli studenti contro la riforma Gelmini – sottolinea Autilio – sono alcuni degli esempi di un impegno civile e culturale che va incoraggiato e sostenuto. L’esperienza dei forum regionale e comunali, che abbiamo contribuito a far crescere sul territorio sino a toccare un numero di una cinquantina di organismi, è senza dubbio un successo di partecipazione e di stimolo per un profondo cambiamento dei giovani lucani che ha bisogno di strumenti di valorizzazione per realizzare una “rete” di partecipazione. Il forum è in particolare un organismo strategico per definire politiche coerenti con i bisogni delle nuove generazioni”.

“Nella scuola inoltre – dice il vice presidente del Consiglio regionale – siamo chiamati a rilanciare la “sfida educativa” attraverso un Patto tra educatori (istituzioni, scuola, famiglie, associazioni del mondo cattolico e del volontariato), finalizzato a rafforzare azioni e attività per la formazione culturale e civile dei nostri ragazzi.
L’educazione è prima di tutto un dono gratuito che la società, la scuola e la famiglia, offre al ragazzo e che, di fronte alla situazione attuale di profonda crisi del modello educativo che ha accompagnato la crescita delle ultime generazioni, diventa necessaria una comune e condivisa visione del processo educativo che consenta, in particolare ai docenti, di muoversi serenamente nella propria azione quotidiana con la certezza di avere il consenso di quella componente genitori cui la Costituzione affida il diritto dovere all’educazione dei figli”.

“Deve perciò diventare un obiettivo di tutti – dice ancora Autilio – costruire una ‘rete’ sempre più sinergica tra Regione, enti locali, istituzioni scolastiche, associazioni dei genitori che si occupano a vario titolo di problemi giovanili, per rendere ancora più efficaci gli interventi e estenderli a tutti i campi di vita e interesse dei giovani”.

“Per i partiti si pone, infine – conclude il presidente del Consiglio regionale – l’esigenza di rinnovamento autentico che non significhi cooptazione di giovani secondo rituali politici dei ‘grandi’ ma che favorisca la presenza e la partecipazione specie nella più trasparente e ampia democrazia di scelta dei dirigenti. Tanto più se si tratta di movimenti giovanili dei partiti”.

    Condividi l'articolo su: