Provincia Pz, Di Lascio (Pd) su costi Giunta e Consiglio

"I dati dell’indagine del Servizio Politiche territoriali della Uil sul funzionamento di Giunta e Consiglio dell’amministrazione provinciale, riportati oggi dalle testate locali, non tratteggiano un quadro preciso dei costi dell’Ente”.
Lo ha dichiarato l’assessore al Bilancio della Provincia di Potenza Vito Di Lascio, riferendosi ai risultati dell’indagine regionale Uil sui costi della politica nella Pa, secondo cui la spesa per Giunta e Consiglio della Provincia di Potenza ammonterebbe a 4,2 Milioni di euro, a cui si aggiungono i costi delle consulenze.
“Non conosciamo – ha continuato l’assessore – la metodologia di indagine seguita dalla sigla sindacale e le modalità con cui sono state reperite ed elaborate le informazioni. Meraviglia, però, il fatto che non sia stato interpellato l’Ufficio finanziario dell’Ente e che i dati non siano stati attinti dai documenti ufficiali pubblicati sul portale. Se il Servizio Politiche Territoriali della Uil lo avesse contattato, l’Ufficio in questione avrebbe di certo collaborato con disponibilità alla ricerca, fornendo dati reali e dettagliati sul funzionamento dei due organi provinciali”.
Dati che possono essere sintetizzati come segue e che sono il frutto di una vera e propria “cura dimagrante” a cui l’amministrazione Lacorazza ha sottoposto i costi della politica, per mantenere invece immutata l’azione di riduzione del disagio e il sostegno alle comunità: in totale i costi della giunta provinciale ammontano a 498.000 euro mentre quelli del Consiglio a 1.146.400 euro per una spesa complessiva di 1.644.400 euro, a cui vanno aggiunti i 118.300 euro spesi per convenzioni e consulenze. Dati, questi, che sono riportati dal bilancio di previsione 2010.
I 498.000 euro spesi per la Giunta includono le indennità di carica, gli oneri previdenziali e assistenziali, il Tfr, il rimborso spese di viaggio e partecipazione a convegni e le spese di rappresentanza. Per il consiglio il costo di 1.146.400 euro è ripartito in gettoni di presenza, rimborso spese viaggio per consigli e commissioni, partecipazione a convegni, indennità di carica del Presidente, spese di rappresentanza, attività gruppi consiliari e rimborso spese datori di lavoro per assenze consiglieri.
“Si tratta di cifre – ha rimarcato Di Lascio – che conseguono ad una razionalizzazione dei costi della politica, fortemente voluta da quest’Amministrazione, che in una fase di accentuazione della crisi economica e sociale ha voluto coniugare sviluppo e rigore, attraverso la riorganizzazione e l’innovazione della macchina amministrativa e la riqualificazione della spesa pubblica
“Una scelta responsabile – ha concluso – che ha portato ad una serie di tagli tra cui la riduzione di 1/3 delle posizioni dirigenziali, il taglio degli assessori da 10 a 8 (con un risparmio diretto di 100 mila euro lordi e un vantaggio indiretto di altri 40-50 mila euro in termini di minori costi di rappresentanza politica), la riorganizzazione e l’ottimizzazione del lavoro del Consiglio e delle Commissioni e l’introduzione della Pec per le convocazioni (- 200 mila euro) e la definizione di nuovi criteri di assegnazione degli apparecchi telefonici e delle modalità di utilizzo con forti restrizioni sul numero di cellulari in dotazione del personale politico (-65 mila euro). Per quanto riguarda Apof- il la riduzione dei membri del Cda da sei a tre, l’istituzione del revisore unico al posto di quello collegiale e la gestione della tesoreria affidata al tesoriere dell’Ente hanno comportato un risparmio di 60.000 euro mentre per Apea il costo del Cda e del revisore unico ammonta a poco più di 20 mila euro Ovviamente, in conclusione, va sottolineato come ad incidere in maniera consistente sul bilancio della Provincia siano proprio i costi del personale, anche a seguito di stabilizzazioni, progressioni e tutto ciò che comporta una politica attenta ai diritti dei lavoratori. E' una riflessione che non deve sfuggire quando si accarezza, peraltro con dati non corretti, il sentimento dell'opinione pubblica”.
bas 02

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