Dalle Marche a Scanzano Jonico pensionati Cisl

Un centinaio di pensionati Cisl delle Marche sono da ieri in Basilicata per una settimana di aggiornamento sui temi del welfare, del federalismo fiscale, della contrattazione decentrata e della concertazione sociale. Hanno scelto come quartier generale il Villaggio Porto Greco a Scanzano, da dove si muoveranno a bordo di due pullman per visitare alcuni tra i luoghi più suggestivi nei dintorni: la costa ionica, Matera e i suoi Sassi, Guardia Perticara e il suo borgo in pietra, Craco e Tursi.

“E’ da oltre 20 anni che la nostra organizzazione dedica una settimana all’anno alla conoscenza di altre regioni italiane ed è la nostra prima volta in Basilicata – dichiara Enrico Renzaglia, segretario generale della Fnp Cisl marchigiana -. Pochi di noi conoscono questa regione, alcuni ne hanno un ricordo sbiadito per esserci stati da giovani. Coglieremo l’opportunità, oltre che per realizzare un confronto sui temi di più stretta attualità per i pensionati, anche per scoprire dal vivo le bellezze paesaggistiche, culturali e gastronomiche che i colleghi lucani ci hanno così bene raccontato”.

Vincenzo Pardi, segretario generale della Cisl pensionati di Basilicata, ha accolto la comitiva marchigiana illustrando le tante potenzialità del territorio lucano ma anche i punti critici legati alla gestione di un welfare ancora troppo approssimativo. Non sono mancati i punti di confronto su tematiche come quella della non autosufficienza, in cui nelle Marche si è segnato un punto di eccellenza con l’erogazione della Regione di ben 19 milioni di euro, che serviranno ai non autosufficienti per avere una assistenza adeguata e di contribuire con una quota pari a non più del 50% della tariffa giornaliera, il che si tradurrà in un notevole risparmio sulle rette delle residenze protette per utenti e famiglie.

“Quella marchigiana è una realtà da prendere a modello per i nostri rappresentanti istituzionali – ha commentato Pardi -. C’è un abisso da colmare, sia in termini di sensibilità che di impegno. Basti pensare che in Basilicata stiamo ancora aspettando di sapere che fine abbia fatto l’assegno di cura, ovvero il primo, timido segnale di contributi per una piccola parte dei nostri 24.000 non autosufficienti. Sono trascorsi ormai 7 mesi dal lancio del Bando, ma sembra tutto fermo e anche tra le istituzioni regna l’incertezza più assoluta riguardo alla misura di sostegno”.
(bas – 04)

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