(ACR) I LAVORI DEL CONSIGLIO REGIONALE – 3

“Il presidente De Filippo pur evidenziando in maniera dettagliata l’attuale crisi economica, scarica su altri livelli le eventuali responsabilità”. E’ quanto afferma il consigliere del Mpa, Francesco Mollica secondo il quale anche se dai rapporti Istat emerge una Basilicata con dati migliori rispetto alle altre regioni del Sud, “non è un vanto leggere negli occhi dei giovani lo sconforto e la paura per un futuro negato a causa della mancanza di progetti adeguati a risolvere il grave problema della disoccupazione. Progetti come i tirocini formativi, che creano solo nuove precarietà, messi in atto per puro clientelismo”. Mollica ha poi parlato di riforme, sottolineando che “la Basilicata, dopo 40 anni, è l’unica Regione che non ha ancora riformulato lo Statuto”, e dei tagli ai costi della politica. “Non è solo con la limitazione delle auto blu – ha detto riferendosi a questo tema – che si operano risparmi. Bastava evitare gli assessori esterni”. L’esponente del Mpa si è inoltre soffermato sul tema dei trasporti, evidenziando tra l’altro gli impegni non mantenuti da parte di Trenitalia, e sul tema dell’energia, rilevando che al momento si registrano ritardi non giustificabili nell’attuazione del Piear. Quanto agli inviti alla collaborazione presenti nella relazione programmatica del presidente De Filippo, Mollica ha concluso che “non deve essere inteso in maniera consociativa, bisognerà valutare le reali intenzioni del governo regionale e verificare se è anche intenzione dei rappresentanti delle articolazioni della Regione di perseguire e ricercare analoga apertura e comunque può essere intesa in sostituzione di componenti della maggioranza”.

“Un vero rinnovamento della politica rifugge dagli slogan e immagina un profilo alto delle scelte di governo. Politiche che puntino all’abbattimento della burocrazia, innovino le opportunità di lavoro, favoriscano le nuove professioni, creino la vera azione sinergica tra istituzioni e imprenditoria, valorizzino le politiche familiari”. Sono le parole usate dal consigliere Luigi Scaglione (Pu) per commentare la relazione programmatica del governatore De Filippo, “una relazione – sottolinea – in cui ci riconosciamo poco, in quanto non prevede i tempi di attuazione delle diverse misure, non dà risposte alle emergenze, non prevede adeguate azioni a favore della famiglia e dell’istruzione”.
L’esponente dei Popolari Uniti si è poi soffermato sulla istituzione delle Comunità locali, “uno dei pilastri sui cui costruire il nuovo sistema di governo locale ma – ha sottolineato il consigliere – che stenta a vedere la luce, sull’abolizione delle Province, questione riaccesa in questi giorni dalla manovra correttiva del Governo e sulla soppressione degli A.T.O, da attuare entro il 2011”.
“Abbiamo accolto – ha dichiarato Scaglione – favorevolmente la scelta espressa nella relazione di considerare l’acqua come bene primario e di puntare sulla natura pubblica delle risorse idriche”. “Ora – ha concluso – occorre procedere senza esitazione alla definizione dei profili politici, economici, sociali, e ambientali che sottendono ad un uso sostenibile della risorsa idrica su scala regionale e interregionale”.

Per il consigliere del Pd, Vincenzo Santochirico, occorre per prima cosa “darsi un quadro preciso della situazione in cui siamo, non solo facendo riferimento alle varie indagini e ricerche fatte in merito al territorio, ma tenendo ben presente un indice estremamente significativo: la decrescita repentina del Pil che va ad aggiungersi ad una incresciosa inversione di tendenza in base alla quale le risorse destinate al Mezzogiorno vengono dirottate altrove. Il cosiddetto ‘teorema meridionale – ha proseguito Santochirico – secondo cui è inutile dare risorse al Mezzogiorno perché vengono sprecate, più che un esercizio intellettuale sta divenendo realtà e spetta a noi disattenderlo, ponendo obiettivi interregionali accomunati dall’impegno culturale. Adottare ‘la politica della creatività’ – ha spiegato Santochirico – significa individuare le opportunità abbandonando la rassegnazione e assecondando la politica del rigore. Ferma restando un’azione congiunta della Regioni meridionali per cambiare il segno delle politiche per il Sud, occorre rilanciare la sfida di un uso più rigoroso, razionale e produttivo delle risorse naturali e finanziarie di cui dispone la Basilicata. Tre esempi: rivisitare gli accordi con l’Eni – ha aggiunto il consigliere – e chiedere alle compagnie maggiori investimenti in Basilicata, attraverso un’azione forte; il contributo all’Università in una dimensione di verifica dell’utilizzo è un altro canale di sviluppo socio-economico puntando non sull’Ateneo dei lucani, bensì allargando gli orizzonti; attuare nei tempi giusti, per non pregiudicarle, le intuizioni felici che si sono avute, vedi l’accordo con l’Agenzia spaziale. Passaggio decisivo per la legislatura è il completamento delle riforme istituzionali, a partire dallo Statuto ma anche nei settori dell’agricoltura e della gestione del patrimonio ambientale. Questa dovrà essere una legislatura costituente, con l’approvazione del nuovo Statuto. Dovremo essere più rigorosi ed esigenti con noi stessi – ha concluso Santochirico – esaltando contemporaneamente le funzioni di indirizzo e di controllo del Consiglio regionale”.

Per Pasquale Robortella (Pd) “la relazione programmatica riflette i bisogni della comunità regionale, intercetta le speranze di una ripresa dopo un lungo periodo di crisi, al quale la Basilicata ha saputo resistere, intervenendo con proprie forze e indica una possibile strada di sviluppo fondata sulla crescita e sulla modernizzazione dei diversi settori”. “Insistere sulla garanzia del lavoro, sui servizi di qualità, sulla valorizzazione delle risorse naturali e sulla centralità delle famiglie – ha sottolineato Robortella – rappresenta la conferma di una intuizione positiva avuta dal centrosinistra nella passata legislatura”. “L’aver contrastato alla meglio l’ondata di difficoltà che pure continua a serpeggiare nella società lucana è la base di ripartenza dell’azione politica e amministrativa che la Regione si accinge a fare nella consapevolezza che soltanto con lo sforzo di tutti si potranno assicurare certezze alla comunità lucana”. “In questo processo di rilancio – ha concluso l’esponente del Pd – che passa dal lavoro, dai servizi di qualità, dalla valorizzazione delle risorse, dalla creazione di reti di imprese e dall’innovazione dell’Amministrazione, l’unità del centrosinistra dovrà rappresentare uno stimolo capace di contrastare anche ogni possibile incertezza”.

“Una buona opposizione serve anche a voi. L’opposizione non lavorerà contro ma per la Basilicata, anche a livello nazionale. Noi abbiamo una grande responsabilità: difendere la nostra regione e prepararci all’alternativa”. Con queste parole ha concluso il suo intervento il consigliere Mariano Pici (Pdl), che ha evidenziato una contraddizione fra la relazione del presidente De Filippo, “che non ha un’anima politica”, e la scelta degli assessori esterni, che non viene spiegato “come si lega alla relazione”. Pici ha inoltre parlato della politica sanitaria, evidenziando che “l’annunciato risparmio conseguente alla riforma delle Asl non è avvenuto, mentre c’è molta confusione in un settore che assorbe l’80 per cento delle risorse”, ed auspicando “che questa riforma venga rivista, per modernizzare il sistema sanitario ed offrire servizi migliori ai cittadini”. “Ho sentito parlare di ‘buona politica’ – ha detto ancora Pici – ma non basta la presenza delle donne in Giunta, serve invece limitare il clientelismo, buttare fuori la politica dalla sanità, ed un pacchetto di riduzione delle spese della politica per acquisire credibilità davanti ai lucani che non si fidano degli annunci”. “Il centrosinistra non è armonico”, ha concluso Pici che si è chiesto: “reggerà la maggioranza o inizierà un conflitto, come nella precedente legislatura, e i provvedimenti si areneranno nelle Commissioni?”.

A parere del consigliere Luca Braia (Pd), “la politica regionale e la gente di Basilicata devono tornare a vivere in una piena e sana sintonia. Anche per la politica e la Pubblica amministrazione la parola ‘tempo’ deve acquisire lo stesso significato che ha per i cittadini e per le imprese . Questo significa maggiore tempestività nelle scelte e nelle decisioni e ridurre i tempi di attesa per l’esplicazione di bandi, gare di appalto, concorsi e soprattutto i tempi per pagamenti delle spettanze alle imprese. Difendere e stimolare il tessuto imprenditoriale locale – ha aggiunto Braia – favorendo e premiando i processi aggregativi, scommettendo tutto sulla specificità dei nostri territori, rivalutando il nostro enorme patrimonio di risorse naturali, partendo da quelle energetiche. Aumentare la qualità dei servizi al cittadino attraverso investimenti nella digitalizzazione degli enti locali e adottando nuove politiche per la formazione da orientare non più verso forme assistenziali, ma verso il sostegno prolungato alle imprese disponibili ad accogliere i nostri ‘cervelli in fuga’. E ancora, puntare ad un turismo che faccia dell’agricoltura di qualità, dell’ enogastronomia, del paesaggio, della cultura, della nostra storia e delle nostre tradizioni i principali ‘fattori di attrazione’. Lavorare alla creazione di un unico ‘brand’ utile ad identificare con esso tutta la produzione di qualità e che esprima il ‘Made in Basilicata’ nella sua tipicità. Stimolare – ha concluso Braia – la sinergia tra mondo delle imprese, mondo della ricerca ed Università, nel rispetto dei loro ruoli e delle loro funzioni”.

Il capogruppo dell’Idv, Enrico Mazzeo Cicchetti, dopo aver espresso apprezzamento per la relazione programmatica del presidente De Filippo che ha “saputo ben inquadrare la nostra terra nell’ambito di una crisi economica nazionale e internazionale”, ha posto l’accento sulla politica del Governo che non guarda al Sud e in riferimento all’eventualità della soppressione delle Province ha proposto “un atto di solidarietà per quella di Matera che potrebbe essere soppressa solo perché non confina con l’estero come la città di Sondrio”. “Condivido l’anima della relazione programmatica di De Filippo – ha continuato l’esponente dell’Idv – soprattutto per le politiche per il lavoro. Una relazione che risponde al mio appello iniziale relativo al lavoro come ‘tema’ di questa legislatura. L’occupazione passa attraverso politiche di sviluppo e trasparenza nei riguardi dei giovani”. Mazzeo Cicchetti si è poi soffermato sul tema della sanità affermando che “occorre necessariamente un riequilibrio tra territorio e ospedali”. Secondo l’esponente Idv “il Piano sanitario oltre ad essere un piano sanitario è un piano sociale che guarda agli anziani, al disagio mentale, ai malati cronici. Sono però necessarie risorse per cui è indispensabile una politica di risparmio e di razionalizzazione”. L’esponente dell’Idv si è poi soffermato sul rapporto tra petrolio e ambiente. “Non bisogna guardare al petrolio solo in termini di ricadute economiche – ha affermato – ma vanno tenuti in debita considerazione gli studi sull’incompatibilità tra la risorsa mineraria, l’agricoltura e i centri abitati”. Nel ribadire la necessità di uno stretto controllo sulle emissioni, Mazzeo Cicchetti si dichiara contrario ad eventuali estrazioni nel Vulture che comprometterebbero l’importante patrimonio vinicolo e delle sorgenti minerali”. “Per superare tutte le difficoltà elencate – conclude l’esponente Idv – è necessario passare dalla politica degli slogan alla politica delle decisioni”.

“Bisogna riconoscere che la relazione programmatica di questa legislatura contiene uno sforzo di fondo, quello di presentare la Basilicata non come un’isola felice, ma come una regione che vive una realtà difficile, determinata sì da scelte politiche nazionali ma anche da scelte effettuate sul territorio”. E’ così che ha esordito il capogruppo del Pdl Pagliuca nel suo intervento. Un intervento articolato che ha toccato temi economici e ha affrontato questione più strettamente politiche. “Come opposizione – ha dichiarato – ci saremmo aspettati un intervento chiaro e esaustivo sui risultati delle azioni messe in campo dal precedente programma comunitario. Uno sforzo di fondamentale importanza che avrebbe permesso di fare un bilancio sulle cose positive e sugli eventuali sbagli commessi. Un’efficace azione che avrebbe giovato alle iniziative future. Uno sforzo che, ci rammarica constatare, non vi è stato”. “La relazione – ha affermato Pagliuca rivolgendosi al presidente De Filippo – è un punto di partenza, un documento importante per riconoscere gli errori compiuti, per evitare operazioni superficiali o semplicistiche”. “Anche noi ci sentiamo cittadini di questa regione, però è necessario che non si continuino a compiere errori che come opposizione non possiamo non vedere. E uno dei problemi che langue sul tappeto è quello dei Consorzi industriali. Strana ci è apparsa la corsa fatta per la riforma di questi enti che doveva servire ad evitare il commissariamento. Commissariamento che, poi, vi è stato all’inizio di questa legislatura. Si è ricominciato con il doppio binario: da un lato si parla in un modo e dall’altro si opera diversamente”. Pagliuca ha, poi, fatto riferimento alla legge sulle Comunità locali, “che ha un percorso di sola andata, e da noi giudicata negativa. Questione sulla quale ci si aspetta una rivisitazione della legge da parte del Consiglio regionale”. Tra gli altri temi affrontati quello della riduzione dei costi della politica e quello dell’acqua. Su quest’ultimo, Pagliuca ha invitato a riflettere in maniera attenta : “è necessario – ha precisato – che la proprietà del bene acqua deve essere pubblica e che la gestione deve essere efficiente”. “Ai fini di un rapporto leale tra maggioranza e opposizione – ha concluso Pagliuca – sarebbe auspicabile capire i motivi che hanno portato Attilio Martorano, oppositore di De Filippo, a diventare componente della sua Giunta. Chiarimento necessario al fine di scongiurare ipotesi di lettura non politica”.

Nel suo intervento sulla relazione programmatica del presidente della Regione, il capogruppo del Pd, Vincenzo Viti, ha richiamato la necessità “di un centro-sinistra all’altezza della nuova stagione, nella quale si intrecciano scenari di crisi apocalittica e prove di responsabilità cui vengono chiamate le classi dirigenti in particolare quelle che governano le regioni del Mezzogiorno”. “Siamo con De Filippo – ha detto Viti – per due essenziali ragioni: per aver tenuto alto il profilo di una Regione che, oltre alle storiche ragioni di fragilità, si appresta a sostenere i costi di una stretta drammatica della finanza pubblica e i pericoli che possono venire da un federalismo improvvisato, del quale non si conoscono i costi standard e che, in ragione delle sue ambiguità, rischia di disarticolare un Paese che vive una grave crisi di identità civile e di coesione sociale; per aver individuato i punti di rottura del circuito di dipendenza e debolezza del sistema regionale in alcune scelte innovative: verso un’economia delle reti, verso un welfare legato alle dimensione dell’autonomia e del quoziente familiare, verso strategia capace di collegare energia, occupazione e sostenibilità ambientale, verso la promozione di investimenti collegata a un ripensamento radicale del modello di formazione professionale dentro un sistema più virtuoso di quello sperimentato, verso un sistema sanitario che si muova in una traiettoria che, nella prospettiva del risanamento, riorganizzi la spesa in funzione di un modello che si faccia carico equilibratamente dei sacrifici, senza scaricare sui punti di maggior esposizione strategica e territoriale le penalità che si rendono necessarie”. “Il ‘nuovo’ centro-sinistra – ha detto ancora il capogruppo del Pd – se dispone, nel Consiglio regionale, di un perimetro virtuale più ampio, ha tuttavia bisogno di trovare, al suo interno, la forza e la coesione per dirigere la vita regionale rimettendo al centro la politica, il respiro alto del progetto civile, la qualità di un servizio che torni a farsi apprezzare e condividere.
Solo in un clima nuovo, che non cancelli le differenze ma che esalti un più alto, condiviso senso di responsabilità,sarà possibile affrontare le sfide che vengano da una crisi drammatica, con qualche prospettiva di successo. Il Consiglio Regionale ha di fronte a sé quindi una grande responsabilità, una missione straordinaria: attraversare questa difficile stagione, preparando il nuovo tempo e costruendo una soggettività che si faccia avvertire come un fattore di cambiamento del costume politico e del destino della regione”.

A conclusione del dibattito, il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, ha espresso la propria soddisfazione “per il dibattito di alto profilo sviluppato dai consiglieri, che hanno mostrato una forte consapevolezza dei problemi che questa Assemblea dovrà affrontare, nel pieno esercizio delle proprie funzioni di legislazione, di sindacato ispettivo e di controllo”. Poi ha dato la parola al presidente De Filippo per la replica.

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