“I tagli del Governo – afferma il vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Autilio (Idv) – minano, oltre alla tenuta sociale del Paese anche il federalismo ed il futuro unitario del Paese. A differenza dell’incontro storico tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, però, gli amministratori locali delle Regioni italiane, non potranno pronunciare la famosa frase “obbedisco”, ma proprio da Teano rilanceranno la mobilitazione contro la politica finanziaria del Governo. Credo – aggiunge Autilio – che l’iniziativa abbia bisogno del più convinto sostegno delle Regioni del Mezzogiorno per non abbassare il livello di guardia nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri dell’Economia e degli Affari Regionali in una fase della serrata trattativa per strappare risorse statali che è tutt’altro che conclusa. Inoltre, a 40 anni dai ‘moti di Reggio Calabria’, di cui proprio in questi giorni ricade l’anniversario, che hanno segnato una delle pagine più buie per il Mezzogiorno – continua Autilio – non si possono sottovalutare le tante situazioni critiche ed i tanti focolai di tensione sociale che sono presenti nelle tante Reggio Calabria del Sud”.
“Dietro la ‘rivolta’ di Reggio non c’è stata solo la rivendicazione del capoluogo ma crescenti e numerosi bisogni popolari messi insieme che, ancora oggi, sono presenti nelle metropoli, così come nelle piccole città e rappresentano una miccia esplosiva per la vita civile delle comunità meridionali che continuano a credere nell’unità nazionale e a tentare di smontare ogni tentativo di contrapposizione tra Nord e Sud, purtroppo ancora forte in settori della politica italiana. Da parte delle Regioni, come per i Comuni – conclude il vice presidente del Consiglio regionale – per uscire da questa fase è sempre più necessario dar prova di buon governo e, quindi, di un buon utilizzo delle risorse finanziarie pubbliche che saranno sempre più scarse senza rinunciare, contestualmente, a rivendicare le risorse statali necessarie a garantire i servizi di base per i cittadini e la prosecuzione dei programmi per lo sviluppo e l’occupazione”.