Nel corso della seduta di Consiglio provinciale di oggi è stato anche approvato all’unanimità l’ordine del giorno, presentato dai consiglieri provinciali Biagio Costanzo (Fdc), Vincenzo Libonati (Dec), Michele Destino (Pdl) e Antonio Murano (Provincia Futuro), relativo alla paventata soppressione dei tribunali di Lagonegro e Melfi. Un odg con cui si invita il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza ad intraprendere azioni concrete affinché si eviti la soppressione dei suddetti tribunali, al fine di evitare che si abbiano ripercussioni negative sul funzionamento della giustizia sul territorio e si penalizzino ulteriormente i residenti delle due aree.
A presentare l’odg il capogruppo Costanzo che ha ribadito la necessità di “non penalizzare le aree interne della provincia e di discutere , così come indicato dall’Avvocatura, gli eventuali assetti e riordini dei presidi giudiziari minori, poiché è proprio da essi che giunge la maggior mole di lavoro. Basti considerare- ha concluso l’esponente Mpa- che nel quinquennio 2004-2008, i tribunali periferici sono risultati più efficaci rispetto a quelli centrali e con maggiori organici”.
A difesa dei tribunali di Melfi e Lagonegro tutti i consiglieri provinciali intervenuti. In particolare, i consiglieri Michele Sonnessa (Pd) Michele Destino (Pdl) e Antonio Murano (Provincia Futuro) hanno sottolineato come l’eventuale chiusura dei due tribunali creerebbe notevoli disagi: un irrimediabile sovraccarico di lavoro per il palazzo di giustizia di Potenza e un allungamento generale dei tempi dei processi, un abbassamento del livello di sicurezza in territori particolarmente esposti, specie quello del Vulture-Melfese, a tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata dalle regioni limitrofe, un danno economico ai cittadini e agli operatori e un aggravamento della pericolosità sulla Potenza-Melfi per l’aumento di traffico che ne deriverebbe.
Inoltre, i consiglieri Angelo Lamboglia(Idv), Angela Latorraca (Pd), Antonio Rossino (Psi) e Ivan Vito Santoro (Sel) e il presidente del Consiglio Palmiro Sacco hanno contestato i tagli decisi dal Governo nazionale basati solo su dati ragionieristici che non tengono conto delle peculiarità del territorio lucano, soggetto da tempo a diversi fenomeni di depauperamento di presidi istituzionali importanti.
Da parte sua il capogruppo Aurelio Pace (Gruppo misto) ha proposto all’Ufficio di Presidenza del Consiglio di organizzare prossimamente una seduta dell’assise aperta alla partecipazione dei Presidenti dei tribunali e dei procuratori per pensare soluzioni concrete da proporre al Ministero. “Penso, ad esempio – ha concluso Pace – alla corresponsione alle spese per il mantenimento delle strutture o ad un atto di responsabilità del tribunale di Potenza che preveda una riduzione degli spazi di quest’ultimo al fine di garantire la sopravvivenza di tutti e tre i tribunali”.
“Il nostro “no” alla soppressione dei Tribunali cosiddetti minori, rischio che potrebbe farsi concreto con la nuova manovra economica, è un modo di fare, che si esplica in azioni concrete, e non soltanto un modo di dire. È dei giorni scorsi, infatti, la sottoscrizione del protocollo d’intesa con il Tribunale amministrativo regionale di Basilicata, dopo quelli sottoscritti con la Procura di Potenza e con la Corte d’appello, per l’impiego sperimentale di alcuni lavoratori in cassa integrazione e/o mobilità (ex d. Lgs n. 468/97) in attività di pubblica utilità. Una sinergia che ha lo scopo – ha affermato l’assessore alla Formazione e Lavoro Vitantonio Rossi – attraverso un utilizzo razionale delle risorse, di rendere più efficiente il sistema pubblico, nonostante i drastici tagli dei trasferimenti statali, e di rafforzare i servizi all’interno del sistema della giustizia. Il percorso di cooperazione avviato dall’Amministrazione provinciale con il mondo della giustizia locale – ha concluso Rossi – prova a indicare un’alternativa per rispondere alla crisi in atto, attraverso la razionalizzazione delle risorse pubbliche per rendere più agili, veloci ed efficienti le attività istituzionali”. (r.a.)
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