“Ho letto stamani la pubblicazione sui tre quotidiani regionali di otto avvisi-bandi di gara di Acquedotto Lucano per l’affidamento del servizio di conduzione di impianti di depurazione di pubblica fognatura. Non vorremmo che il ritorno al metodo di avviso pubblico contraddicesse la cosiddetta operazione “appalti chiari” presentata nei giorni scorsi, attraverso una grande campagna di comunicazione-immagine, dai dirigenti di Acquedotto Lucano, segnando in questo modo una retromarcia e quindi un ritorno al passato”. E’ quanto sostiene il segretario generale regionale della Feneal-Uil Domenico Palma sottolineando che “l’attenzione del sindacato dei lavoratori edili è ovviamente fortemente concentrata sull’attività dell’ente che si conferma come la stazione appaltante lavori pubblici più importante in Basilicata per numero ed importi di lavori pubblici. Siamo interessati – aggiunge Palma – alle modalità di affidamento delle attività sia di nuove opere che di manutenzione di impianti che di gestione, come nel caso di oggi degli otto avvisi, perché da esse dipendono aspetti per noi fondamentali quali la trasparenza e la celerità per l’apertura dei cantieri e quindi le assunzioni degli operai. Ovviamente per noi l’operazione “appalti chiari” è un’ulteriore garanzia del pieno rispetto dei contratti di lavoro e delle normative di prevenzione infortuni. In proposito, l’audizione ieri da parte della Commissione di inchiesta del Senato sugli infortuni sul lavoro – dice Palma – è stata l’occasione per ribadire che fino a quando si registrerà un solo “omicidio bianco” o un solo infortunio in cantiere o in fabbrica non ci possono essere “regioni virtuose” perché capaci di garantire meglio di altre l’attuazione delle normative di legge e di fare prevenzione e pertanto non c’è alcun motivo di abbassare la guardia in tema di anti-infortunistica. Per tornare all’attività di AL – conclude il segretario Feneal-Uil – ravvisiamo la necessità di promuovere un tavolo con il sindacato confederale delle costruzioni per un confronto a 360 gradi sul programma di lavori già definito e per verificare se è stata realmente imboccata una strada innovativa e più trasparente in materia di appalti”.
m.c.