Nell’ambito della messa in sicurezza del sito di interesse nazionale di Tito, il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza ha dato oggi avvio ai lavori di ripristino della rete di monitoraggio della falda acquifera.
L’esigenza di tale intervento – le cui linee progettuali sono state proposte dall’Arpab a seguito di richiesta del Ministero dell’Ambiente nella Conferenza decisoria del dicembre 2009 – deriva da fenomeni di contaminazione tra i vari livelli acquiferi.
Avvalendosi unicamente di personale interno – il che ha comportato un notevole risparmio per le casse dell’Ente – e rispondendo alla propria mission di tutela del territorio di competenza, l’Asi ha elaborato un progetto nell’intento di porre rimedio ad una situazione di emergenza.
Il ripristino della rete di monitoraggio della falda acquifera, finanziato con fondi regionali rivenienti dal Programma nazionale delle bonifiche, consentirà un costante monitoraggio dell’area e l’attuazione delle successive attività.
È dal 2005 che il Consorzio Asi si occupa degli interventi di messa in sicurezza di emergenza e bonifica del sito. Sulla base dell’incarico affidatogli dalla Regione Basilicata, il Consorzio ha finora attivato tutte le procedure e gli interventi previsti per la messa in sicurezza dell’area indicati nel Piano di Caratterizzazione predisposto dalla Regione e nelle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente in sede di conferenza di servizio, informando e coinvolgendo puntualmente tutti gli enti interessati (Ministero, Regione, Provincia, Arpab e Comune di Tito). In particolare l’Asi ha avviato il censimento degli edifici con presenza di amianto e dei rifiuti presenti nell’area ex Liquichimica, ha proceduto alla loro caratterizzazione analitica, ha sottoposto ad indagini radiometriche le scorie siderurgiche, ha effettuato verifiche ed indagini sui serbatoi in origine contenenti ammoniaca e realizzato trattamenti sui materiali contenenti amianto. Contestualmente ha proceduto alla redazione ed alla esecuzione dei progetti di messa in sicurezza, primo fra tutti la bonifica dell’amianto, la cui rimozione, definitivamente ultimata nell’aprile 2009, è stata condizione indispensabile e preliminare per la realizzazione di tutti gli altri interventi previsti e progettati dall’ente, come la rimozione dei serbatoi di ammoniaca, la messa in sicurezza delle scorie siderurgiche, la rimozione dei rifiuti sparsi nell’area e l’emungimento delle acque di falda contaminata. L’Ente ha inoltre predisposto e fatto approvare il progetto di messa in sicurezza definitiva della falda acquifera e del bacino gessi.
Da ultimo si resta in attesa della stipula dell’Accordo di Programma sul Sito di Interesse Nazionale di Tito – così come stabilito in sede di Conferenza di Servizio dello scorso luglio – per procedere definitivamente alla caratterizzazione (ed eventuale successiva bonifica) dei lotti privati presenti nell’agglomerato industriale di Tito.
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