Vita su primarie socialiste in Francia

Il capogruppo del Psi: “dal Paese d’oltralpe una lezione che deve far riflettere quanti nel centrosinistra italiano temono le primarie e non riescono a leggere i segnali di cambiamento che provengono dalla società civile”

“La lezione politica delle primarie socialiste in Francia ha almeno due significati: la volontà popolare di decidere in prima persona il candidato Premier per il quale esprimere la fiducia e la grande attualità del socialismo europeo che nonostante i tentativi di relegarlo ai libri di storia ha ancora molto da dire e da fare in Europa”. E’ il commento di Rocco Vita, componente della segreteria nazionale e capogruppo del Psi alla Regione Basilicata.

“Una lezione – aggiunge – che deve far riflettere specie quanti nel centrosinistra italiano temono le primarie e non riescono a leggere i sempre più numerosi segnali di cambiamento che provengono dai settori più disparati del Paese ed in primo luogo dalla società civile. Per noi socialisti italiani che abbiamo sulle spalle il gravoso compito di rilanciare il Pse perché la crisi internazionale ha riproposto ancora di più la necessità di una politica europea, e quindi di partiti europei in grado di sfidare a viso aperto le destre – continua Vita – gli oltre due milioni di cittadini francesi che hanno partecipato alle primarie costituiscono un forte incoraggiamento. Del resto oltre che dalla Francia segnali di vitalità dei socialisti provengono dal Belgio dove il socialista Elio Di Rupo è riuscito in quella che sembrava una missione impossibile vale a dire la formazione di un nuovo governo, mentre l’appello ‘Cambiamo l’Europa’ firmato da Jacques Delors e da un gran numero di eminenti leader politici europei (socialisti, socialdemocratici e verdi) potrebbe costituire la base per un’ampia campagna delle forze di centrosinistra, socialiste e verdi che chiedono un cambiamento radicale delle politiche attuali dell’Eurozona e al tempo stesso un rafforzamento della governance collettiva. Di qui il nostro impegno a costruire un modello di società diverso dalla ‘società di mercato’, che in Europa si sta diffondendo per effetto delle politiche conservatrici delle destre, al quale contrapponiamo un modello solidale che appartiene alla cultura socialista che non è in via di estinzione come qualcuno vorrebbe far credere”.

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