Per il capogruppo dell’Idv bisogna “puntare sulla tutela del territorio, delle attività produttive e della salute, valorizzando il ‘cuore verde’ della Basilicata”
“Questa Finanziaria, come ha riconosciuto con onestà e lucidità il presidente De Filippo, è il vero banco di prova per il rilancio dell’attività della Giunta e contestualmente del programma della maggioranza di centrosinistra. Ha fatto bene, pertanto il Presidente, a non nascondere che essa si intreccia con la verifica o crisi politica come vuole chiamarla che è cominciata, più di un mese e mezzo fa, con la ‘storica’ riunione della direzione regionale del Pd e dovrà concludersi con una nuova Giunta”. E’ quanto ha sostenuto il presidente del Gruppo Idv Nicola Benedetto.
“Noi siamo fortemente rispettosi del dibattito interno al Pd e, quindi, abbiamo accettato l’idea di rinviare la soluzione a dopo l’approvazione della Finanziaria.
Riteniamo però che nelle scelte programmatiche di spesa, senza attendere la nuova Giunta, si possa fare di più, affermando già adesso il metodo della discontinuità di gestione amministrativa che è l’obiettivo, unanimemente riconosciuto, della nuova fase di lavoro del centrosinistra, a partire dalla questione dei ticket sanitari. Prendiamo atto – ha continuato – che l’assessore Martorano ha avviato una verifica dello stato di attuazione della manovra dei ticket ed ha annunciato dei correttivi. Noi siamo per l’introduzione di fasce di reddito anche per la specialistica e non solo per la farmaceutica e per accelerare l’aggiornamento del Piano sanitario regionale (compresa la riorganizzazione degli ospedali senza alcuna chiusura e penalizzazione). Pur nell’ambito delle scelte di rigore, risparmio e tagli di sprechi che il dipartimento Salute e la Giunta regionale si sono dati, anche se non tutte condivisibili, è necessaria una mediazione con le associazioni datoriali che rappresentano ambulatori di fisioterapia, laboratori, servizi diagnostici e che, come ci può confermare il presidente del Consiglio Folino, hanno raccolto oltre 13mila a firme a sostegno di una petizione popolare per l’abolizione dei ticket e subiscono l’abbattimento del tetto dei budget”.
“Quanto alla crescita, tenuto conto che il credito, come segnala l’Osservatorio Banche-Imprese, è sempre il nemico numero uno delle microimprese lucane, in questo contesto congiunturale sempre più difficile i quattro provvedimenti relativi al microcredito, alla task force sburocratizzazione, al fondo regionale di Venture Capital, e all'avviso pubblico Banda Larga, approvati nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, in attuazione del Patto di Sistema, appaiono come dei farmaci paliativi pur positivi ma insufficienti a curare un malato cronico. In attesa di verificare cosa sarà in grado di fare il nuovo Governo Monti – ha detto Benedetto – dobbiamo pertanto contare principalmente sulle nostre forze e, quindi, ridefinire strategie di politica industriale, misure a favore delle piccole e medie imprese e della cooperazione, azioni per rilanciare l’occupazione, facendo delle poche risorse il massimo delle virtù in termini di beneficio sociale”.
Benedetto ha quindi spiegato la proposta di “istituzione di un Fondo di Rotazione per attivare mutui in grado di consentire l’apertura di piccoli cantieri ad esempio per la ristrutturazione e l’adeguamento di case, proprio con lo stesso meccanismo che abbiamo sperimentato da anni in agricoltura, possa rappresentare una prima risposta. Se vogliamo realmente comprendere la lezione che ci è venuta dagli Stati Generali delle Costruzioni – ha detto – dobbiamo spendere tutti i soldi del Programma Fesr 2007-2013 senza rischiare il disimpegno di un solo euro e attuare i tanti progetti custoditi nei cassetti dando priorità ad un Programma di difesa del suolo da frane e alluvioni”.
“Ma il punto centrale riguarda il modello di sviluppo che attraverso la spesa regionale e soprattutto dei fondi comunitari vogliamo costruire. La green economy – ha proseguito ancora Benedetto – non è un settore legato esclusivamente ai comparti tradizionalmente ambientali, come per esempio il risparmio energetico, le fonti rinnovabili o il riciclo dei rifiuti, ma un vero e proprio ‘filo verde’, che attraversa e innova anche i settori più maturi della nostra economia, perché la peculiarità della green economy italiana sta proprio nella riconversione in chiave ecosostenibile dei comparti tradizionali dell’industria italiana di punta. E per incoraggiare il processo della ’rivoluzione verde’ anche nella nostra regione dove, non va sottovalutato, le imprese di ‘green economy’ rappresentano meno dell’1 per cento del totale nazionale, già da tempo ho lanciato l’idea progettuale che ho definito ‘quadrato verde’ per interventi produttivi eco-sostenibili nell’area del Metapontino che tengano conto innanzitutto delle vocazioni naturali (agricoltura e turismo, su tutte)”.
“Abbiamo bisogno – ha concluso – di un progetto che affronti nella sua interezza il tema dell’ambiente (dallo smaltimento dei rifiuti all’inquinamento elettromagnetico, sino all’informazione territoriale), sfuggendo alla tentazione di considerare la protezione ambientale come una politica settoriale, integrando viceversa la dimensione ambientale in ogni processo di formazione delle decisioni, puntando decisamente sulla tutela del territorio, delle attività produttive e della salute, valorizzando il ‘cuore verde’ della Basilicata”.