“Festeggiare la nascita della Repubblica e dell'Unità di Italia, insieme al recupero del patrimonio e dei valori storici della nostra democrazia e della partecipazione popolare, ci proietta al presente e al futuro del nostro Paese, all’Italia dei contemporanei Guelfi e Ghibellini, inchiodata, da una parte, su una destra che ha scelto il modello populista, personale, plebiscitario; dall’altra, su una sinistra che ha molte anime sinceramente riformiste, ma che non riesce neppure a definire se stessa”. A sostenerlo è il coordinamento regionale dell'Api (Alleanza per l'Italia) che rinnovando l'impegno a difesa della Costituzione e dell'Unità Nazionale, entrambe “sotto attacco” , “come testimoniano, tra l'altro, il federalismo demaniale e la pdl sulle intercettazioni, oltre che le posizioni più oltranziste dei leghisti”, sottolinea che “l'alternativa al bipolarismo si costruisce imboccando la strada che fa tornare l’Italia a crescere. E' necessario prendere atto che la dinamica ventennale del bipolarismo non ha portato l’Italia a un maturo confronto tra coalizioni come ha autorevolmente riconosciuto il Capo dello Stato nel messaggio per il 2 giugno, insieme all'invito a maggiore responsabilità; esso si è basato su un totale antagonismo di pro/anti Berlusconi, che allontana persino le più basilari ed ovvie convergenze repubblicane; spinge le coalizioni, anziché a misurarsi “al centro”, a sbilanciarsi verso le estreme; non ha visto nascere un agognato “centrodestra europeo”, né un partito democratico capace di fondare un nuovo pensiero e di lasciare alle spalle i limiti delle culture delle sinistre del XX secolo. Conosciamo la minaccia persistente della mancata riforma della governance finanziaria globale e perciò critichiamo la paralisi di un governo che appare comprensibilmente sulla difensiva, e che è in grado solo di proporre tagli e sacrifici. A nostro parere, non occorrono formule economiche astratte, ma rimettere in ordine, far funzionare meglio il Paese. A chiunque voglia condividere con noi nuovi scenari politici, chiediamo di condividere l’analisi che porta a questa solare verità e di contribuire a definire un programma per il nascente “terzo polo” della politica italiana che vuole candidarsi, nell’arco dei prossimi anni, a diventare il primo. E' dunque fallita l’illusione del bipartitismo e, forse, lo scenario che si è aperto sorprendentemente in Gran Bretagna con l’avanzata fresca e innovativa dei liberaldemocratici di Nick Clegg, diventati forza di governo, potrebbe aprirsi in Italia prima di quanto si possa immaginare”.
(bas – 04)