Sussidiarietà, prima Commissione approva proposta di legge

Il testo proposto da Polese, Miranda Castelgrande e Napoli, con gli emendamenti di Perrino, passa all’esame dell’Aula per l’approvazione definitiva. Avviata la discussione sul ddl della Giunta sulla razionalizzazione delle partecipazioni societarie

La prima Commissione permanente (Affari istituzionali) ha espresso oggi parere favorevole all&rsquo;unanimit&agrave; (presenti al momento del voto il presidente Santarsiero ed i consiglieri Polese, Robortella, Bradascio, Leggieri e Napoli) su una proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Polese, Miranda Castelgrande (Pd) e Napoli (Pdl-Fi) riguardante l&rsquo;attuazione dell&rsquo;articolo n. 118, comma 4, della Costituzione. In base a questa norma costituzionale &ldquo;Stato, Regioni, Citt&agrave; Metropolitane, Province e Comuni favoriscono l&rsquo;autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attivit&agrave; di interesse generale sulla base del principio di sussidiariet&agrave;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La sussidiariet&agrave; orizzontale &ndash; ha spiegato Polese illustrando i contenuti della proposta di legge &ndash; investe la distribuzione fra privati e pubblici poteri della facolt&agrave; di intervenire a tutela dei diritti sociali, invertendo l&rsquo;ambito di iniziativa e decisionale, che viene prioritariamente riconosciuta agli individui, singoli o associati e solo in via subordinata allo Stato ed alle sue articolazioni&rdquo;.<br /><br />Per il presidente Santarsiero quello licenziato in Commissione &ldquo;&egrave; un articolato che rafforza il principio di sussidiariet&agrave; esaltando il ruolo della societ&agrave; civile&rdquo;. Il testo, che passa ora all&rsquo;esame dell&rsquo;Aula per la definitiva approvazione, contiene anche alcuni emendamenti proposti dal consigliere Perrino (M5s). Si prevede in particolare che la Regione e gli enti locali, nel rispetto dei principi statali e comunitari di coordinamento della finanza pubblica, possano finanziare attivit&agrave; di interesse generale promosse dai soggetti della sussidiariet&agrave; (cittadini singoli o associati, famiglie, imprese, agenti del terzo settore).<br /><br />In precedenza la Commissione ha avviato l&rsquo;esame del disegno di legge della Giunta regionale sulle &ldquo;Norme in materia di razionalizzazione delle partecipazioni societarie possedute dal sistema regionale&rdquo;. Maria Pia Lavieri, dirigente dell&rsquo;Ufficio affari istituzionali e affari generali della Presidenza della Giunta regionale, ha illustrato il provvedimento che ha lo scopo di avviare un processo di razionalizzazione delle partecipazioni societarie detenute dagli enti e dalle societ&agrave; sottoposti al controllo della Regione, individuando quelle strategiche rispetto agli obiettivi e alle esigenze dello sviluppo regionale e quelle che, invece, devono essere dismesse perch&eacute; in contrasto con norme nazionali e comunitarie di tutela della concorrenza o non in linea con gli indirizzi strategici regionali. Sar&agrave; poi la Giunta regionale ad esprimersi, cos&igrave; come ha gi&agrave; fatto rispetto alle proprie partecipazioni societarie con la delibera n. 400/2015 (Piano operativo di razionalizzazione delle societ&agrave; di capitali partecipate dalla Regione Basilicata ex art. 1, commi 611 – 614, legge n. 190 del 23 dicembre 2014).<br /><br />Nel breve dibattito che &egrave; seguito all&rsquo;audizione, Romaniello ha chiesto l&rsquo;elenco delle societ&agrave; e degli enti sottoposti al controllo della Regione, evidenziando che nel testo andrebbero riaffermate le competenze del Consiglio regionale in materia di controllo. A parere di Rosa c&rsquo;&egrave; un eccesso dello strumento legislativo, perch&eacute; le partecipazioni societarie sono allegate ai bilanci degli enti e per fare una ricognizione non c&rsquo;&egrave; bisogno di una legge. Napoli ha parlato invece di un provvedimento abnorme, che cerca di legittimare le lacune di questi anni e le chiare responsabilit&agrave; di natura gestionale, in quanto il quadro normativo attuale sottopone gi&agrave; le societ&agrave; al controllo e alla conoscenza da parte della Regione.<br /><br />Al termine della discussione il presidente Santarsiero ha proposto di rimandare l&rsquo;esame del testo ad una pi&ugrave; approfondita lettura per comprendere gli obiettivi del ddl alla luce dell&rsquo;art. 20 della delega del governo sulla trasparenza nella pubblica amministrazione, attualmente in fase di pubblicazione, e della delibera della Giunta regionale n. 400/2015. Dopo questi approfondimenti sar&agrave; richiesta una nuova audizione del dirigente generale del Dipartimento Presidenza della Giunta.<br /><br />Rinviato anche l&rsquo;esame della proposta di legge di Benedetto e Santarsiero sull&rsquo;istituzione del garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libert&agrave; personale. Pace ha annunciato la presentazione di un analoga proposta di legge, chiedendo l&rsquo;eventuale esame congiunto dei testi. Romaniello ha ricordato che nella precedente legislatura era stata avviata in Commissione una riflessione pi&ugrave; generale sugli strumenti per la tutela delle garanzie dei cittadini pi&ugrave; deboli, evidenziando che a suo parere occorrerebbe unificare in un unico ufficio le funzioni del difensore civico e dell&rsquo;ipotizzato garante dei detenuti.<br /><br />Ai lavori della Commissione, oltre al presidente Vito Santarsiero (Pd), hanno partecipato i consiglieri Leggieri (M5s), Robortella e Polese (Pd), Bradascio (Pp), Pace e Romaniello (Gruppo misto), Rosa (Lb-Fdi) e Napoli (Pdl-Fi).&nbsp;

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