PNRR, TREROTOLA: “AUSPICABILE UN SUO AGGIORNAMENTO”

“Per la concreta messa a terra del Piano è fondamentale il ruolo della Regione, che dovrebbe potenziare la struttura di missione del PNRR ed acquisire professionalità che supportino i Comuni nella redazione ed implementazione degli interventi”

Investire nelle infrastrutture sociali, rafforzare le politiche attive del lavoro, sostenere l’alternanza scuola-lavoro e l’imprenditoria femminile, con particolare attenzione alla protezione di individui fragili, famiglie e genitori, sono gli obiettivi della Missione 5 “Inclusione e coesione” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Con il capogruppo consiliare di Prospettive Lucane, Carlo Trerotola, approfondiamo in particolare la Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”. “Questa componente – si legge nel documento illustrativo del PNRR – valorizza la dimensione ‘sociale’ delle politiche sanitarie, urbanistiche, abitative, dei servizi per l’infanzia, per gli anziani, per i soggetti più vulnerabili, così come quelle della formazione, del lavoro, del sostegno alle famiglie, della sicurezza, della multiculturalità, dell’equità tra i generi. Mira a intercettare e supportare situazioni di fragilità sociale ed economica e a sostenere le famiglie e la genitorialità”.

In un quadro di crisi internazionale avviatasi dapprima con la diffusione della pandemia da Covid-19, poi accresciuta dall’intervento bellico della Russia in Ucraina che ha favorito l’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime, le prospettive di crescita su cui l’Italia punta con Next Generation EU potrebbero subire un rallentamento. Rispetto alla Basilicata, poi, i piccoli Comuni devono fare i conti anche con la carenza di personale qualificato e centrare gli obiettivi nei tempi stabiliti potrebbe essere una impresa ardua. Quali possono essere le strategie da mettere in campo per contrastare questi rischi?

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ossia lo strumento introdotto dall’Unione europea per la ripresa post pandemia Covid-19 – spiega il capogruppo di Prospettive Lucane, Carlo Trerotola -, sta entrando nella fase cruciale del suo percorso quinquennale d’investimenti finalizzati a cambiare profondamente l’Italia e, conseguentemente, anche la nostra regione. Rispetto alla sua promulgazione, avvenuta circa due anni e mezzo fa, anch’esso deve fare i conti con i devastanti effetti derivanti dalla crisi energetica, dal conflitto bellico in atto in Ucraina e dal vertiginoso aumento dei prezzi delle materie prime. Sarebbe, pertanto, auspicabile un suo aggiornamento, recependo anche la diffusa necessità di semplificare le procedure per arrivare alla cantierizzazione dei bandi e di sburocratizzare determinati passaggi che la Pubblica Amministrazione deve compiere per realizzare un asilo o una struttura attrezzata a servizio dei disabili.

Ovviamente la revisione del PNRR dovrebbe avvenire in sintonia con le regole definite dall’Unione Europea e riguardare anche le tempistiche di realizzazione delle misure attuative, piuttosto cogenti, considerato che la loro ultimazione è prevista nel 2026. Realisticamente sarebbe auspicabile una proroga delle ferree scadenze, in considerazione dello stato in cui versa la maggior parte delle pubbliche amministrazioni, spesso carenti di risorse professionali qualificate ed all’altezza di sostenere la sfida di una progettualità di valore, peculiarmente in una regione come la Basilicata composta prevalentemente da piccoli e medi comuni, con solo 5 centri su 131, compresi i capoluoghi di regione e provincia, con popolazione superiore a 15.000 abitanti.  Gli organici di personale dipendente della stragrande maggioranza dei nostri comuni sono ridotti all’osso e comunque sono privi di figure professionali in grado di definire una pianificazione strategica, nel mentre, dopo la demagogica furia demolitrice, di fatto, non esistono più enti intermedi di area vasta a causa della soppressione delle Comunità Montane e del confinamento in un limbo delle Province, inopinatamente sacrificate sull’altare del risparmio e della canea populista. Per la concreta messa a terra del Piano è fondamentale il ruolo della Regione, che dovrebbe potenziare la struttura di missione del PNRR ed acquisire professionalità e competenze che supportino i Comuni nella redazione ed implementazione degli interventi”.

L’attuazione di interventi economici e sociali adeguati per favorire l’inclusione e ridurre le disuguaglianze è una priorità a livello internazionale. Tanto si è fatto sinora ma tanto ancora bisogna mettere in campo per evitare l’esclusione delle categorie vulnerabili dalla vita della comunità. Il PNRR pone un’attenzione particolare a questo tema destinando risorse importanti per le infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore. A suo parere quali devono essere le linee di intervento su cui puntare in Basilicata?

“Nell’ambito delle missioni stabilite dal PNRR una valenza strategica l’assume la n.5 ‘Inclusione e Coesione’ ed in particolare, al suo interno, la Componente 2 riguardante infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore. Si tratta della previsione d’interventi a favore delle persone più fragili ed indifese al fine di prevenire l’esclusione sociale. È una mission che mi sta particolarmente a cuore – afferma Carlo Trerotola -, nella consapevolezza che nessuna persona deve essere lasciata indietro né tenuta fuori dai variegati contesti sociali. Una comunità che stenta a farsi carico delle persone in condizione di fragilità economica e che non assiste adeguatamente gli emarginati è una comunità chiusa, pervasa dagli egoismi e lacerata dai corporativismi. In questi ultimi anni, anche a causa delle varie emergenze e crisi che hanno dilaniato il tessuto civile (pandemia, guerra, rincari, inflazione, ecc.) è drammaticamente cresciuta la quota di popolazione a rischio di povertà ed esclusione sociale, intesa non soltanto come privazione materiale ed economica, ma anche sotto il profilo educativo e di esigibilità dei diritti di cittadinanza (salute, istruzione, cultura, mobilità, ecc.). Quotidianamente constatiamo le nefaste conseguenze sulla economia e sulle microeconomie di migliaia di fa­miglie degli eccezionali eventi verificatisi nell’ultimo triennio, che hanno modificato le traiettorie esistenziali di molte persone, con la percezione diffusa di una incertezza, di una insicurezza che riguarda la vita stessa, come mai le generazioni di un Paese avanzato come l’Italia hanno avuto negli ultimi decenni. Abbiamo pertanto bisogno di una autentica ripartenza, vale a dire di un tempo dedicato non solo alla ricostruzione delle economie colpite dal­la recessione pandemica o alle infrastrutture che consentano un nuovo sviluppo, ma di ricostruirci come persone, come comunità civile con le infrastrutture della nostra umanità.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed in particolare la Misura 5 Componente 2 può rappresentare uno strumento efficace d’intervento per promuovere e sostenere la coesione sociale mediante azioni di rafforzamento delle capacità, anche residue, dei soggetti in condizione di fragilità espressa o potenziale. Per rilanciare la coesione sociale occorre investire sul potenziamento della rete integrata dei servizi sanitari e sociali, in modo da garantire accesso e qualità delle prestazioni, integrazione fra i diversi centri di erogazione dei servizi in ottica multidisciplinare e valorizzazione del terzo settore, da sempre elemento di qualificazione del Welfare in Basilicata. Gli interventi per il contrasto alle fragilità sociali, finanziati o coordinati dalla Regione Basilicata, mediante il PNRR, dovranno prevedere azioni formative e di inclusione attiva, con percorsi mirati per l’inserimento lavorativo delle fasce più deboli e farsi carico anche delle esigenze di sopravvivenza degli ultimi e dei penultimi varando un efficace piano di oculato utilizzo delle eccedenze, alimentari e non, per fronteggiare gli impellenti bisogni materiali delle persone in stato di difficoltà. Una delle priorità che dovranno essere affrontate dal PNRR è il sostegno alle imprese sociali e agli enti del terzo settore, attraverso strumenti dedicati che, tra l’altro, prevedano supporti alla loro innovazione e la messa a disposizione di riqualificati spazi fisici pubblici, magari attualmente inutilizzati, che consentano lo svolgimento di attività d’interesse della collettività.

In quest’ottica un altro obiettivo da implementare con il PNRR dovrà essere l’accelerazione dei processi d’innovazione sociale delle cooperative che forniscono servizi alla persona. Altra tematica cui prestare un’attenzione prioritaria nel dispiegamento del PNRR è quella relativa alla popolazione anziana residente in regione, sempre più crescente. Il numero degli over 65 è pari a circa un quarto dell’intera popolazione residente, sintomo evidente di un progressivo invecchiamento della società lucana. Pertanto, occorre potenziare le politiche a favore della terza età, sperimentando soluzioni innovative ed integrate nella logica della cosiddetta silver economy. La parola d’ordine deve essere quella di facilitare e promuovere un buon invecchiamento presso il domicilio attraverso la messa a sistema di servizi e interventi orientati a rispondere ai bisogni specifici delle singole comunità, ad esempio pasti a domicilio, lavanderia, servizi a carattere residenziale o semiresidenziali in alternativa alla casa di riposo, allestimento di spazi dedicati agli anziani con orti e luoghi per socializzazione e auto aiuto, trasporto sociale, ecc. Inoltre, mediante la M5C2 si potrebbero sperimentare nuove formule abitative rivolte alle fasce più fragili della popolazione attraverso un ‘patto di coabitazione’ che potrà riguardare l’attivazione di condomini solidali per i disabili e/o gli anziani ma anche per gli studenti universitari con soggetti titolari di abitazioni a basso reddito o con nuclei monogenitoriali. Sempre sul versante delle politiche abitative, è necessario prevedere la realizzazione di nuove strutture di edilizia residenziale pubblica mediante la riqualificazione di aree degradate, senza consumo di nuovo suolo ed in modalità ecosostenibile.

Per quanto attiene l’implementazione di azioni mirate per le famiglie, occorre potenziare le reti territoriali attivando focus specifici sul tema del maltrattamento, dell’abuso e della violenza intrafamiliare. Per favorire una conciliazione più semplice tra lavoro e vita privata sarebbe auspicabile l’attivazione di asili nido aziendali e domestici e fare in modo che in ognuno dei 131 comuni della Basilicata vi sia almeno una struttura che funga d’asilo, capillarmente sin dal nido, diffondendo il più possibile la virtuosa rete di scuole per l’infanzia e sezioni primavera e garantendo che in ogni comune siano presenti le scuole dell’obbligo (primaria e secondaria di primo grado) evitando che i nostri bambini viaggino ed utilizzando all’uopo anche le tecnologie informatiche per garantire eventuali collegamenti telematici, pur di non sradicare i piccoli alunni dalle terre in cui vivono. Una grande attenzione deve essere rivolta alla problematica del ‘Dopo di noi’ raccogliendo il grido di dolore di quei genitori che sanno che ‘dopo di loro’ resteranno figli con gravi disabilità, spesso soli e senza nessun altro. Chi si prenderà cura di loro? Gli investimenti del PNRR possono essere la risposta giusta anche per venire incontro alla pressante richiesta che proprio l’Associazione ‘Dopo di noi’ da tempo rivolge alle istituzioni presenti sul territorio lucano, ossia di poter disporre nella città di Potenza di una Casa domotica, che assista permanentemente le persone con gravi disabilità.

Altro tema importante da affrontare è quello della partecipazione giovanile nella riqualificazione degli ambienti di vita quotidiana, ridisegnando i luoghi delle città per renderli più a misura delle giovani generazioni. L’investimento nella rigenerazione urbana, al fine di ridurre le situazioni di emarginazione e degrado sociale, rivolto ai Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, può rappresentare la leva per affermare un nuovo e virtuoso protagonismo giovanile, che rivitalizzi i centri demograficamente più consistenti della nostra regione, migliorando, nel contempo, la qualità del decoro urbano. In definitiva – conclude il capogruppo consiliare di Prospettive Lucane, Carlo Trerotola -, il PNRR è un’opportunità epocale, che non va sprecata, ma va intelligentemente utilizzata per ridurre le disuguaglianze, la precarietà e le fragilità sociali, nell’ottica di una Basilicata concretamente inclusiva”.

 

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