PNRR, SILEO: UN’OCCASIONE CHE NON CONCEDE APPELLO

Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo sono gli obiettivi della Missione 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Gli obiettivi della prima Missione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sono quelli di promuovere e sostenere la transizione digitale, sia nel settore privato che nella Pubblica Amministrazione, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura. Le principali azioni contenute nella Missione sono la diffusione della Banda Ultralarga e connessioni veloci in tutto il Paese; incentivi per la transizione digitale e per l’adozione di tecnologie innovative e le competenze digitali da parte del settore privato; la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e rafforzamento delle competenze digitali; il sostegno alle filiere e all’internazionalizzazione e investimenti nel settore aerospaziale; il rilancio del turismo e dei settori culturali con un approccio innovativo e sostenibile, per migliorare l’accesso ai siti turistici e culturali e la loro fruizione.

Per quanto riguarda la fornitura di banda ultra-larga e connessioni veloci in tutto il territorio nazionale, gli investimenti contenuti nel Piano mirano, in particolare, a portare la connettività a 1 Gbps in rete fissa a circa 8,5 milioni di famiglie e a 9.000 edifici scolastici che ancora ne sono privi, e assicurano connettività adeguata ai 12.000 punti di erogazione del Servizio Sanitario Nazionale.  Viene avviato anche un Piano Italia 5G per il potenziamento della connettività mobile in aree a fallimento di mercato.

Relativamente alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione il Piano prevede il rafforzamento delle infrastrutture digitali della pubblica amministrazione, la facilitazione alla migrazione al cloud, un ampliamento dell’offerta di servizi ai cittadini in modalità digitale, la riforma dei processi di acquisto di servizi ICT.

Per il rilancio della cultura e del turismo, due settori chiave per l’Italia anche per il loro significato identitario, una prima linea di azione riguarda interventi di valorizzazione di siti storici e culturali, volti a migliorare la capacità attrattiva, la sicurezza e l’accessibilità dei luoghi. Gli interventi sono dedicati non solo ai cosiddetti “grandi attrattori”, ma anche alla tutela e alla valorizzazione dei siti minori. Si aggiungono misure per una riqualificazione ambientalmente sostenibile delle strutture e dei servizi turistici, che fanno leva anche sulle nuove tecnologie, e per l’eliminazione delle barriere architettoniche, senso-percettive, culturali e cognitive nei musei, complessi monumentali, aree e parchi archeologici, archivi e biblioteche statali. Il Piano non trascura il fatto che il rafforzamento della digitalizzazione e la spinta all’innovazione devono essere realizzati in maniera sinergica tra settori e aree di intervento: molte misure contenute in altre Missioni, ad esempio a Istruzione e Ricerca o Sanità, completano la strategia del Governo in questa area. 

Ne abbiamo parlato con la consigliera regionale del Gruppo misto, Dina Sileo per la quale “ll Piano europeo Next Generation EU riscrive un nuovo paradigma economico e sociale che guarda al superamento delle politiche di austerity in favore di un innovativo processo di integrazione europea. Pertanto, gli Stati membri dell’Unione sono chiamati a governare un complesso processo generatore, allo stesso tempo, di un’occasione che non concede appello e di una responsabilità enorme”.

In che modo il Piano può aiutare il Mezzogiorno e la Basilicata?

“Per il Mezzogiorno di Italia in particolare, oltre a contenere gli effetti della crisi pandemica e a facilitare la ripresa economica – dice Sileo – il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta, altresì, una circostanza favorevole per colmare il gap con il resto del Paese e portare il Sud sulla frontiera dello sviluppo. La Missione 1 del PNRR costituisce il punto cardine di questo ambizioso progetto ponendosi l’obiettivo di dare un ‘impulso decisivo al rilancio della competitività e della produttività del Paese’ mediante investimenti in ampi settori di intervento tra cui la digitalizzazione della pubblica amministrazione, l’innovazione del sistema produttivo e l’investimento sul patrimonio turistico e culturale. In Basilicata, come nel resto del Paese, la crisi ha impattato maggiormente su piccoli artigiani, commercianti e autonomi poiché ha imposto nuove modalità operative spesso improntate a soluzioni digitalmente avanzate. La pandemia ha dunque innescato una riflessione più profonda sulla digitalizzazione e sulla alfabetizzazione digitale delle fasce più fragili della popolazione ponendoci di fronte a una sfida evidentemente non più procrastinabile, sia per la velocizzazione dei procedimenti amministrativi sia per porre un argine al calo demografico dovuto anche alla emigrazione dei giovani lucani. La digitalizzazione, infatti, ha aperto a nuovi scenari organizzativi non solo in risposta a eventi dirompenti come la pandemia ma finanche per l’implementazione di nuovi modelli di business. La relazione tra transizione digitale e lavoro è ormai un consolidato rapporto proiettato allo sviluppo economico e sociale che trova particolare impulso in realtà demograficamente più penalizzate nelle quali può generarsi un virtuoso meccanismo di investimento sul capitale umano residente e di attrattività all’esterno. Tale processo per innescarsi e consolidarsi necessita di infrastrutture digitali. La Missione 1, nella fattispecie, prevede interventi destinati a migliorare la connettività nelle zone rurali e nelle aree interne in modo tale da produrre un significativo impatto nella riduzione dei divari territoriali. Oltre il 45 per cento degli investimenti nella connettività a banda ultra larga, infatti, si svilupperanno nelle regioni del Mezzogiorno”.

La banda larga è sicuramente un intervento che consentirà alla Basilicata di connettersi al resto del mondo. In che modo si è intervenuti nella nostra regione?

La Regione Basilicata – spiega Sileo – sarà la prima regione d'Italia a completare il piano per la Banda ultra larga. Sono 103 i Comuni lucani, compresi nelle cosiddette ‘aree a fallimento di mercato’, che saranno dotati di una tecnologia di trasmissione dei dati integralmente in fibra ed entro il 2026, grazie ai fondi rinvenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal piano ‘Italia a 1 giga’, il territorio regionale sarà completamente coperto dalla fibra ottica. La connettività ultra veloce appare condizione imprescindibile per mettere la Basilicata in connessione con il mondo e le imprese lucane in contatto con le nuove opportunità offerte dalla rivoluzione digitale nei vari settori produttivi. La digitalizzazione ha inoltre un ruolo fondamentale nel rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione. Una PA che vuole rispondere più velocemente ed efficientemente alle istanze dei cittadini ha bisogno di cogliere la sfida della transizione digitale sia dal punto di vista strutturale che culturale”.

L’altra direttrice su cui si muove la Missione 1 è l’implementazione di strategie digitali per l’accesso al patrimonio culturale. Le nuove tecnologie, infatti, hanno modificato le modalità con cui le persone accedono alla cultura, un processo acuitosi durante la pandemia ma che tuttavia ha trovato la maggior parte degli attrattori culturali impreparata a gestire una transizione di una siffatta portata.

“Su tale direttrice – aggiunge Sileo – le politiche culturali suggerite dal PNRR bene si innestano con quelle tracciate dal Programma Triennale della Cultura 2022-2024 della Regione Basilicata che perseguono, tra gli altri, l’obiettivo di sviluppare ed erogare servizi digitali anche in ambito culturale e artistico. Alla cultura e al turismo è interamente dedicata la terza componente della Missione 1 del Pano Nazionale di Ripresa e Resilienza in quanto, oltre ad avere un alto valore identitario, turismo e cultura hanno una forte correlazione con le altre priorità strategiche del Piano, dalla sostenibilità ambientale al tema occupazionale. In questa visione integrata assume un ruolo rilevante il progetto Monticchio Bagni presentato dal Comune di Rionero in Vulture e sostenuto anche da altri nove comuni territorialmente vicini al borgo di Monticchio: Melfi, Atella, Barile, Ginestra, Rapolla, Ripacandida, Ruvo del Monte, San Fele, Venosa. Il progetto, finanziato per 20 milioni di euro nell’ambito del Bando Borghi ‘Progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono e abbandonati’ del PNRR, presenta un importante insediamento di nuove infrastrutture e di nuovi servizi in grado di costituire un’occasione di rilancio occupazionale, in particolare per le nuove generazioni. Monticchio Bagni è, dunque, un progetto di coesistenza della tutela dell’ambiente e dello sviluppo in un rapporto di reciproca valorizzazione, oltre che un progetto di rigenerazione culturale e sociale le cui potenzialità avranno ricadute sull’immagine dell’intero territorio lucano. La Basilicata dopo Matera accende i riflettori su Monticchio in una connessione geografica tracciata dalle due arterie stradali, la Basentana e la Bradanica, che connettono il Vulture alla Città dei Sassi. La Regione ha inoltre ha rafforzato la misura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con risorse proprie stanziando 20 milioni di euro a sostegno degli altri progetti presentati dai Comuni di Aliano, Irsina, Colobraro e Rotonda. La buona progettazione rappresenta un capitale di valori e competenze su cui investire poiché presupposto fondamentale per attuare riforme che incidano positivamente sulla qualità della vita dei cittadini. Le amministrazioni lucane sono chiamate a ristrutturarsi secondo presupposti rinnovati, nuove geometrie e nuovi parametri di valore che tengano in considerazione il mutamento dello scenario globale. In questo contesto la Regione vuole porsi quale facilitatore dei processi di integrazione territoriale. Nel percorso di ripresa e resilienza tracciato dal piano nazionale la cultura assume la definizione di strumento di sviluppo, motore di innovazione economica e fattore strategico a supporto dell’attrattività territoriale in termini di flussi di turismo culturale. Parallelamente, la cultura è elemento fondamentale per la crescita individuale e la coesione sociale. La Regione Basilicata si propone di evidenziare, senza indugi, il ruolo cruciale della cultura nel trasformare e migliorare la società contemporanea che in un momento di enorme cambiamento ha necessità di educarsi allo stupore. Una società indifferente alla bellezza culla individui aridi. E l’aridità, si sa, non fa germogliare il seme del progresso. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e la Missione 1 in particolare – conclude la consigliera Dina Sileo – rappresenta un seme potente che impone ai decisori politici la responsabilità e il coraggio di superare la logica della semplice spesa dei fondi in favore di politiche mirate all’investimento delle risorse, con uno sforzo straordinario volto a mirare oltre il futuro prossimo”.

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