“È evidente come, al di là dell’obbligo del raggiungimento di obiettivi per accedere ai fondi del PNRR, è necessaria una riforma del sistema dell’istruzione per consentire alla Basilicata di essere una regione all’avanguardia nel contesto europeo”
Il livello di istruzione rappresenta, in ogni luogo del mondo, una delle variabili che più incidono sul destino di una persona e, di conseguenza, sull’intera società. Un principio che è alla base delle due componenti della “Missione 4” del PNRR, quella dedicata al potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università e quella denominata “Dalla ricerca all’impresa”. Una missione che, partendo dal riconoscimento delle criticità del nostro sistema di istruzione, formazione e ricerca, mira a fortificare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza. Le linee di intervento sono state progettate per rafforzare il sistema lungo tutto il percorso di istruzione, con servizi di istruzione dagli asili nido alle Università, e sostenere la ricerca, favorendo la sua integrazione con il sistema produttivo. Ne abbiamo parlato con il consigliere regionale di Forza Italia Gerardo Bellettieri *.
Consigliere in questo particolare momento storico, dopo che tutto il mondo si è misurato con una pandemia che ha messo in ginocchio i sistemi sanitari, mettendo a dura prova l’economia e la coesione sociale, diventa davvero importante puntare su un modello di crescita basata sulla conoscenza e sulle competenze. Un sistema di istruzione che sia in grado di sfruttare al meglio le innovazioni tecnologiche. La Missione 4 focalizza l’attenzione su due settori strategici, l’istruzione e la ricerca scientifica e tecnologica. Due cardini della vita contemporanea da tenere nella dovuta considerazione per assicurare lo sviluppo economico. Ne è convinto?
“E’ proprio così. Ritengo che sia necessario e fondamentale mettere al servizio di questa missione le migliori energie economiche ed umane per centrare gli obiettivi prefissati. L’innalzamento dei livelli di istruzione nella popolazione è un elemento determinante per far crescere la competitività del sistema economico, e altrettanto importante è sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo, promuovere l’innovazione e la diffusione delle tecnologie e rafforzare le competenze. All’indomani dell’approvazione del Piano strategico regionale 2021- 2023, è apparsa immediatamente chiara la scala di priorità e il quadro di obiettivi da raggiungere in tanti settori, primo tra tutti quello nevralgico dell’istruzione e della formazione. È di tutta evidenza come, al di là dell’obbligo del raggiungimento di obiettivi necessari per attingere ai fondi del PNRR, rimane necessaria una riforma del sistema per consentire alla Basilicata di essere una regione all’avanguardia nel contesto europeo. I dati disponibili, infatti, mettono in evidenza che le criticità riguardano più gli aspetti qualitativi del sistema istruzione e formazione che gli aspetti quantitativi. Le criticità su cui convergono gli interventi del PNRR e del QFP 21-27 riguardano essenzialmente: i deficit di competenze, particolarmente elevate nelle discipline STEM (Science,Technology, Engineeringe Mathematics), linguistiche e digitali; il trasferimento ricerca/innovazioni verso le imprese; l'inadeguatezza nel sistema della formazione professionale e dell’istruzione terziaria professionalizzante; il tema del riadeguamento nella dotazione dei posti di asili nido (in Italia=24 posti asili-nido ogni 100 bambini con meno di 3 anni, in Basilicata=14 posti); il superamento nei divari negli iscritti nell'istruzione terziaria e la tendenza degli studenti lucani verso università non regionali tanto che solo il 26% dei giovani lucani studia presso l’ateneo regionale.
Lo sviluppo qualitativo del sistema dell’istruzione è uno degli indicatori più importanti del livello di civiltà raggiunto da una società. Si può tranquillamente affermare che il profitto sociale è indotto dalla qualità del sistema scolastico. Cosa ne pensa?
In una società sempre più selettiva e in continua e rapida evoluzione, lavorare per raggiungere livelli qualitativi sempre maggiori nel campo del sistema d’istruzione è divenuto un imperativo categorico, utile anche al progresso economico di un Paese. L’intento nostro, nel rispetto della Missione 04 del PNRR, è quello di migliorare la qualità del sistema dell'istruzione e la sua attrattività, di incrementare il tasso di scolarizzazione superiore, favorendo i percorsi di formazione terziaria, corrispondenti alla domanda di innovazione delle imprese, di rafforzare il sistema dell'istruzione tecnica superiore (ITS) e di costituire un gruppo di coordinamento tra l’Università degli Studi della Basilicata, gli altri enti di ricerca, il sistema delle imprese e la Regione Basilicata per lo sviluppo di progettualità e iniziative sia nel campo della ricerca, del trasferimento di know-how e per favorire l'inserimento lavorativo dei giovani universitari dell’Unibas. Il PNRR interviene, infatti, con risorse cospicue – 19.436 mld di euro – destinate a finanziare, tra gli altri, piani ed interventi finalizzati a costruire, mettere in sicurezza, riqualificare asili nido e scuole per l'infanzia e ridurre i divari territoriali riguardanti il livello delle competenze di base (italiano, matematica, inglese) e per contrastare in modo strutturale l'abbandono scolastico. In Basilicata diversi i progetti in cantiere che riguardano interventi di potenziamento delle infrastrutture, come ad esempio, solo per citarne alcuni, quelli di demolizione e ricostruzione delle palestre e riqualificazione di aree sportive all’aperto. Iniziative pensate per valorizzare l’educazione fisica e motoria nel percorso educativo. Occasione importante per dare il giusto peso alla pratica sportiva tra i minori, attività spesso non assicurata per via delle difficoltà economiche delle famiglie.
Lo sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria, attraverso l’incremento del numero degli ITS (Istituti Tecnici Superiori), quali per esempio l’ITS energia già diventato realtà, potrà coadiuvare il lavoro della Regione nella risoluzione delle crisi occupazionali in settori strategici, quali quello dell’automotive di Melfi. E ancora il potenziamento dei laboratori con tecnologie 4.0, la formazione dei docenti, lo sviluppo di una piattaforma digitale, l'integrazione, all'interno di tutti i cicli scolastici di attività, metodologie e contenuti volti a sviluppare le competenze STEM, digitali e di innovazione, le trasformazioni di classi tradizionali in nuove aule didattiche e laboratori, la messa in sicurezza e la riqualificazione dell'edilizia scolastica, l'estensione del numero dei dottorati di ricerca e dottorati innovativi per la P.A.. Sulle azioni riguardanti l'istruzione e la formazione professionale convergono infine, a valere sulle altre missioni del PNRR, gli investimenti per il miglioramento delle competenze digitali dei cittadini, sulle reti ultraveloci, sul sistema duale, per lo sviluppo dei servizi educativi e didattici, per combattere la povertà educativa e la dispersione scolastica; per la riforma degli istituti tecnici, del sistema ITS e del sistema scolastico e di orientamento. In questa direzione, diviene fondamentale, che gli interventi destinati agli istituti scolastici non si limitino a promuovere il rinnovamento dei metodi della didattica e l'adeguamento tecnologico delle dotazioni ma che riguardino anche l'ampliamento delle loro funzioni di contenitori; l'obiettivo deve essere quello di fare delle scuole delle vere e proprie palestre permanenti dedicate a supportare la popolazione lungo tutto l'arco della vita per non rimanere esclusi dalle nuove dinamiche di sviluppo economico e sociale”.
La quarta Missione del PNRR si pone l’obiettivo di facilitare l’integrazione fra istruzione, ricerca e mercato del lavoro attraverso sinergie capaci di formare nuove risorse per il futuro. Sul sistema dell’università e della ricerca come si interviene?
“La Regione Basilicata, è bene ricordare, riconosce il ruolo strategico dell'Università degli Studi della Basilicata nella crescita culturale, economica e sociale del territorio lucano ed individua l’ateneo come uno degli attori principali nella definizione e nella realizzazione della strategia di sviluppo regionale con riferimento alle sue funzioni nell’alta formazione, nella ricerca e nella diffusione della cultura e della conoscenza e nel trasferimento dei risultati della ricerca al di fuori del contesto accademico, la cosiddetta terza missione, nonché promuove relazioni sinergiche e di rete con gli Enti di ricerca pubblici e privati e con l'insieme delle Istituzioni culturali del territorio. In questo senso segno del rinnovamento e del cambiamento è stata la promessa mantenuta dell’apertura della facoltà di Medicina che consente a questa regione, finalmente, di formare nuovi medici. Alla introduzione e diffusione delle innovazioni è affidato il compito di aumentare il tasso di utilizzazione del potenziale di risorse endogene e di allargare le frontiere delle possibilità di sviluppo della Basilicata. I programmi europei decisi dal Consiglio europeo il 21 luglio 2020 riservano assoluta priorità alle azioni trasversali, componenti di tutte le Missioni e le Componenti ivi contenute. Affinché si realizzino gli obiettivi attesi è bene che la Basilicata, consapevole dei risultati modesti delle molte stagioni, tutte proposte come innovative, sia nelle condizioni di riconoscere, tra tutte quelle promosse con grande appeal, le innovazioni realmente utili, funzionali ed appropriate ai fabbisogni reali che sono espressi dalle imprese e dalle istituzioni quali sono. Al sistema istruzione-formazione è affidato il compito di creare le competenze necessarie e a misurare le innovazioni appropriate. Il digitale in questo senso diventa fondamentale con una transizione che non riguarda infatti singole iniziative, o procedure che devono essere semplicemente ammodernate rispetto al passato, ma è una trasformazione che sta investendo la nostra società, le nostre economie e le nostre vite quotidiane. È un fondamentale cambiamento del modo in cui lavoriamo, produciamo e interagiamo nelle nostre vite. Già nel corso della pandemia il digitale ha evidenziato gran parte del suo potenziale e dei benefici ad essa correlati, nella vita quotidiana delle persone, nella sfera economica, dell’istruzione della cultura, nelle relazioni con le Istituzioni. Grazie al digitale le amministrazioni pubbliche possono migliorare le modalità con cui rispondono ai bisogni sociali in termini di velocità, agilità e qualità nell’erogazione dei servizi. Si va in definitiva ridisegnando il quadro socio economico e relazionale che ha caratterizzato la nostra società dalla prima rivoluzione industriale a oggi ed entro cui maturano le nostre attività e le nostre vite nel loro complesso. In questa prospettiva la transizione digitale è un’occasione unica di crescita e innovazione, di preservazione sostenibile del territorio e della natura e anche di diffusione e più largo accesso all'arte e alla cultura. L’obiettivo è favorire il cosiddetto triangolo della conoscenza: educazione, ricerca e innovazione, grazie all'articolazione, in vari ambiti, a partire dalle Comunità della conoscenza e dell'Innovazione, di poli di eccellenza per la ricerca e lo sviluppo di nuove idee, nuove opportunità, nuovi business e per attività di formazione e di educazione con particolare riferimento alle sfide sociali individuate in H2020. Questo è il senso del lavoro sulla “Missione Istruzione”, ma più in generale su tutta la visione di prospettiva che la regione Basilicata sta mettendo in campo per intercettare sia le risorse rinvenienti dal PNRR, che vincere la sfida di adeguarsi al mondo che cambia.
*Intervista raccolta in data 28 ottobre 2022