PNRR, BALDASSARRE: LA CULTURA DELL’INNOVAZIONE DIGITALE IN SANITÀ

“La pandemia da Covid 19 ci ha mostrato che un sistema sanitario moderno, resiliente, ed equo deve, necessariamente, far leva su servizi e processi che ben si integrano con il digitale e su una moderna e adeguata formazione del personale”

Innovazione, ricerca e digitalizzazione, sono le parole chiave della seconda componente della “Missione Salute” del PNRR, piano finanziato grazie al programma dell’Unione europea “Next Generation Europe”. Una missione, così come progettata dagli ideatori del Piano, per adeguare il nostro SSN a un mutato contesto demografico ed epidemiologico, per garantire uguaglianza nel soddisfacimento dei bisogni di salute, indipendentemente dal genere e dalle condizioni socioeconomiche, per rendere la rete dell’assistenza primaria territoriale in grado di rispondere al fabbisogno di salute lasciato scoperto dalla razionalizzazione della rete ospedaliera. E ancora per rendere capillare l’offerta di salute sul territorio, in termini di prevenzione e cura, eliminando le disparità geografiche, in particolare tra Nord e Sud e per sfruttare appieno le opportunità di miglioramento dell’offerta di salute derivanti dall’impiego dell’innovazione tecnologica e dall’avanzamento della ricerca in campo medico e dalla valorizzazione del personale del SSN. Con il consigliere regionale Vincenzo Baldassarre (Idea) abbiamo focalizzato l’attenzione sulla filosofia di questa componente che punta ad innovare il parco tecnologico ospedaliero, digitalizzare il Servizio Sanitario Nazionale, investire in ricerca e formazione del personale sanitario per una sanità più sicura, equa e sostenibile.

Consigliere, la pandemia da Covid 19 ha mostrato chiaramente quanto sia importante poter disporre di tecnologie avanzate e di poter contare su qualificate competenze digitali, professionali e manageriali. Secondo lei il digitale potrà diventare un fattore chiave per contribuire a contrastare la fragilità della sanità?

Sicuramente sì. E’ ormai evidente che un sistema sanitario moderno, resiliente, ed equo deve, necessariamente, far leva su servizi e processi che ben si integrano con il digitale. Occorre ripensarli in tale chiave e il PNRR si sta manifestando una grande occasione per ammodernare la strumentazione diagnostica e i vari dispositivi, così da poter contare su tutto il territorio nazionale di strumenti al passo con lo sviluppo tecnologico e scientifico, completando la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e migliorando la capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) attraverso più efficaci sistemi informativi. Una misura, la sei, e, in particolare la seconda componente che consentirà di potenziare la ricerca scientifica con maggiori risorse e accrescere le competenze del capitale umano del Servizio sanitario nazionale attraverso la formazione. Rispetto al Fascicolo Sanitario Elettronico sottolineo che, grazie a un lavoro congiunto tra Regione, Presidenza del Consiglio e Ministero della Salute, nell’ultimo anno la Basilicata è passata da un’alimentazione del 27% dei documenti disponibili a circa il 94%, recuperando, anche dove possibile, lo storico dei documenti clinici prodotti a partire dal 2015. Quindi ottimi i risultati raggiunti nell’attuazione dei progetti finanziati dal PNRR riguardante tale importante strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente.

Consigliere gli investimenti di questa misura sono rivolti all’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, a rendere gli ospedali sicuri e sostenibili, a rafforzare l'infrastruttura tecnologica e gli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione. E la strada da percorrere per andare verso un servizio sanitario sempre più moderno ed efficiente.

Il PNRR mette a disposizione delle generazioni future una grande opportunità, prevedendo l’impiego di ingenti risorse economico-finanziarie per l’adozione di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate e il potenziamento del patrimonio digitale delle strutture sanitarie pubbliche, per migliorare l'efficienza dei livelli assistenziali e adeguare strutture e modelli organizzativi ai migliori standard di sicurezza internazionali. Grazie alla sesta misura, sarà possibile potenziare l’offerta ospedaliera, la dotazione di posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva, consolidare la separazione dei percorsi all’interno dei Pronto Soccorso e, ancora, rinnovare le attrezzature ospedaliere ad alto contenuto tecnologico: TAC, risonanze magnetiche, acceleratori lineari, sistemi radiologici fissi, angiografi, gamma camera, gamma camera/TAC, mammografi, ecotomografi. Altro obiettivo importante previsto dal PNNR quello di rendere gli ospedali sicuri e sostenibili. L’investimento mira a delineare un percorso di miglioramento strutturale nel campo della sicurezza degli edifici ospedalieri, adeguandoli alle vigenti norme in materia di costruzioni in area sismica. Gli ospedali, è bene ricordarlo sempre, non solo svolgono una fondamentale funzione di soccorso della popolazione, ma sono anche tra i più esposti e sensibili nel caso di eventi sismici, in quanto ospitano un numero molto elevato di persone con capacità di reazione eterogenee. Tra gli altri punti individuati dalla misura, il rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione (così da estendere e uniformare a livello nazionale i contenuti dei documenti digitali sanitari, le funzioni e l’esperienza utente, l’alimentazione e consultazione da parte dei professionisti della sanità; migliorare i sistemi per la raccolta dei dati, mediante l’integrazione dei dati clinici del FSE e con le altre informazioni derivanti da ulteriori flussi di dati relativi alla salute nell’ambito dell’approccio One Health; implementare nuovi flussi informativi sanitari, per completare il monitoraggio dei LEA e potenziare la qualità dei dati clinici e amministrativi dei dati esistenti); valorizzare e potenziare la ricerca biomedica del SSN. Gli investimenti rafforzeranno il settore della ricerca biomedica del SSN, sfruttando anche i risultati virtuosi della riforma dell’ordinamento degli IRCCS, in coerenza e collaborazione con i programmi di ecosistema di ricerca proposti dal ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e i programmi di trasferimento tecnologico proposti da ministero dello Sviluppo Economico (MISE), anche attraverso iniziative congiunte con il ministero della Salute. Verranno finanziati tre tipi di intervento: programmi di ricerca o progetti nel campo delle malattie rare e dei tumori rari: per rafforzare la capacità di risposta dei centri di eccellenza presenti in Italia e modelli innovativi che migliorino la qualità complessiva della presa in carico; delle malattie croniche non trasmissibili, ad alto impatto sui sistemi sanitari e socio-assistenziali: progetti di ricerca su fattori di rischio e prevenzione; eziopatogenesi e meccanismi di malattia; proof of concept: progetti che mirano a colmare il gap tra ricerca e industria, che si crea nell’intervallo tra la fase della scoperta e quella della messa a punto”.

Consigliere l’altro punto forte della componente è quella riguardante la formazione del personale sanitario. Sappiamo bene quanto strategico sia l’investimento in formazione. Il PNRR investe anche nella formazione in ambito digitale, stabilendo che gli operatori e i professionisti sanitari siano regolarmente aggiornati e formati per garantire l'efficacia, l'adeguatezza, la sicurezza e l'efficienza dell'assistenza fornita dal Servizio Sanitario Nazionale.

“Investire nella formazione del personale significa lavorare per raggiungere format maggiori di efficienza. Aver deciso di affiancare la formazione digitale alle altre competenze tecnico-professionali è una giusta intuizione. La formazione in generale è un valore sociale, culturale, economico che permette di essere al passo con le rapide mutazioni, tramutandosi in un vero e proprio investimento intangibile. La formazione digitale consentirà di pianificare una generazione di competenze nuove, evolute e in grado di garantirci ulteriore progresso in sanità. Altrettanto importante la scelta di prevedere l’avvio di un piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere a tutto il personale sanitario del SSN. Altro investimento importante previsto dal PNRR quello destinato a creare un ecosistema sanitario innovativo attraverso la creazione di reti clinico-transnazionali di eccellenza in grado di mettere in comune le tecnologie disponibili e le competenze esistenti in Italia e di creare interventi su cui concentrare l'attenzione di enti pubblici e di quelli privati che operino in sinergia per innovare, sviluppare e creare posti di lavoro altamente qualificati. Sono previste due macro-azioni, una relativa alla creazione di una rete di centri di trasferimento tecnologico e l’altra relativa al rafforzamento e allo sviluppo qualitativo e quantitativo degli Hub Life Science. Inoltre, questo intervento prevede la creazione di un Hub anti-pandemia. L'elemento innovativo dell’approccio adottato risiede nella funzione ‘di guida’ strutturata del ministero della Salute nella definizione delle priorità di intervento su cui concentrare l'azione. Il progetto si svilupperà in coerenza e collaborazione con i programmi di ecosistema di ricerca proposti dal ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e i programmi di trasferimento tecnologico proposti dal ministero dello Sviluppo Economico (MISE), anche attraverso iniziative congiunte. In conclusione, si può affermare che per quanto riguarda la componente 2 della “Missione Salute” del PNNR gran parte degli obiettivi, come riporta il sito del ministero della Salute, sono stati raggiunti. Naturalmente tutto ciò necessita di essere perfezionato ma il tutto potrà avvenire solo alla verifica periodica degli interventi realizzati. La Basilicata su alcuni aspetti, ad esempio il fascicolo sanitario elettronico, come ho già detto, è una delle regioni che ha ottenuto ottimi risultati e ciò è stato riconosciuto anche in sede della Conferenza Stato Regioni. Siamo fiduciosi che con il completamento degli interventi previsti dalla ‘Missione Salute’ e con il rafforzamento di organico sanitario che la nostra Regione si accinge a realizzare nei prossimi anni sarà possibile offrire ai cittadini lucani e non servizi sanitari con standard in linea con la media nazionale”.

 

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