Legge elettorale regionale, Lacorazza: scelga il cittadino

Formalizzata una proposta di legge, trasferita al gruppo del Pd due mesi fa “senza che nel frattempo sia accaduto nulla”. Eliminazione del listino, doppia preferenza di genere e sospensione temporanea dei “consiglieri – assessori” fra le proposte

&ldquo;Centralit&agrave; della scelta al cittadino, equilibrio tra generi, protagonismo del territorio: &egrave; la sintesi del testo di legge che questa mattina ho formalizzato dopo aver atteso due mesi (era il 14 agosto) da quando la proposta &egrave; stata trasferita al gruppo Pd. Da allora non &egrave; accaduto nulla e quindi si rende necessario, con il deposito formale, far scattare il timer dei 90 giorni per evitare che si arrivi troppo a ridosso delle elezioni politiche&rdquo;. E&rsquo; quanto annuncia il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza.<br /><br />&ldquo;Ho avuto modo di confrontarmi con il presidente Tonio Boccia che ha avanzato una proposta, e di leggere con attenzione le riflessioni dell&#39;on. Nicola Savino &ndash; aggiunge Lacorazza -. Depositare questo testo di legge non significa chiudere la porta ad ogni altra proposta purch&eacute; sia poggiata su centralit&agrave; delle scelta al cittadino, equilibrio tra generi, protagonismo del territori. Sar&agrave; necessario anche provare a ricercare il punto di equilibrio che determini una larga maggioranza in Consiglio regionale. Il testo di legge depositato, come anticipato ad agosto &ndash; dice – prevede l&#39;abolizione del listino, la soglia massima del 60 per cento di un genere nella composizione delle liste, la doppia preferenza di genere e il meccanismo della &lsquo;sospensione temporanea&rsquo; tra assessore e consigliere&rdquo;.<br /><br />Su questo ultimo punto il consigliere Lacorazza chiarisce alcune questioni. &ldquo;La norma &ndash; aggiunge – mitiga e riequilibra gli effetti del presidenzialismo. Incentiva a scegliere assessori interni che &lsquo;sospesi temporaneamente&rsquo; rispondono all&#39;indirizzo del presidente conservando autonomia e favorendo una migliore relazione con il Consiglio. Si amplia la rappresentazione territoriale nell&#39;unica istituzione sovracomunale soprattutto dopo l&#39;indebolimento delle Province e l&#39;assenza di enti intermedi; lo Statuto regionale prevede la possibilit&agrave; di nominare 5 assessori esterni. Credo di non sbagliare se dico che da nessuna parte politica, in sede di approvazione dello Statuto, &egrave; stato proposto un emendamento che impedisca o limiti fortemente assessori esterni. Questa scelta &egrave; stata gi&agrave; fatta e pu&ograve; essere fatta ancora; se anche dovesse rimanere un dubbio relativo ai costi degli assessori esterni ricordo che in prima Commissione si sta discutendo una norma sulla riduzione delle indennit&agrave;. Come &egrave; noto sono state depositate anche mie proposte. Aggiungo che questo atto di riduzione sarebbe una ulteriore scelta dopo la riduzione da 30 a 20 dei consiglieri regionali, l&#39;abolizione del trattamento di fine mandato, l&#39;abolizione dei vitalizi da questa legislatura e il taglio a chi li percepisce; il Consiglio regionale composto da 20 consiglieri limita la funzionalit&agrave; proprio nel luogo pi&ugrave; importante della programmazione, della legislazione e del controllo: le Commissioni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;I presidenti della Giunta e del Consiglio regionale &ndash; aggiunge – i capigruppo e gli assessori/consiglieri non partecipano ai lavori delle Commissioni. Nell&#39;ipotesi che oggi tre componenti della Giunta regionale e il presidente del Consiglio regionale siano consiglieri del Pd (gruppo composto da 9 consiglieri), resterebbero liberi da incarichi 6 consiglieri. Il capogruppo non partecipa e ne restano 5; se di questi cinque 2 sono presidenti di Commissione ne restano 3 sui cui dovrebbe gravare il lavoro di quattro Commissioni con decine e decine di atti da esaminare anche per delega di altri. E se la composizione della Giunta dovesse completarsi con due assessori espressione di monogruppi (come peraltro avviene oggi)? Pochi consiglieri dovrebbero rappresentare nelle Commissioni una maggioranza di 12 visto che il tredicesimo &egrave; il presidente delle Giunta&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Aggiungo due ulteriori aspetti &ndash; conclude Lacorazza – uno tecnico e l&#39;altro politico. Quello tecnico &egrave; relativo al necessario approfondimento sulla efficacia della norma in assenza della modifica dello Statuto.&nbsp; L&#39;aspetto politico &egrave; relativo al fatto che questa proposta non &egrave; di oggi, ma per quanto mi riguarda era tra i dieci punti della piattaforma congressuale di sostegno a Dino Paradiso; era il congresso del Pd e correva l&#39;anno 2014. Ovviamente questa norma si applicherebbe a partire dalla prossima legislatura. Si pu&ograve; concordare o meno con questa proposta e ragionare sui suoi limiti, ma &egrave; evidente che la motivazione riguarda il funzionamento dell&rsquo;attivit&agrave; legislativa e di programmazione, e non la necessit&agrave; di &lsquo;scaldare&rsquo; le poltrone. Argomenti non banali che andrebbero confutati e posti al centro della discussione, in ogni caso, per offrire proposte e soluzioni&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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