“Tutti i nodi, prima o poi vengono al pettine. Oggi il nodo della scelta tra energie rinnovabili e nucleare si è prepotentemente affacciato alla ribalta della cronaca politica.
Il ministro Romani ha proposto un taglio degli incentivi sulle energie rinnovabili, che rischia di vanificare gli investimenti fino ad ora effettuati nel settore delle rinnovabili e scoraggiare quelli futuri, il tutto in un momento di crisi economica”. Lo afferma in un comunicato Michele Grieco, dell’esecutivo regionale dei Verdi di Basilicata.
“Attendiamo l'esito del confronto che si terrà domani tra il ministri dell’Ambiente Prestigiacomo, dell'Agricoltura Galan, e dello Sviluppo economico Romani – prosegue – in cui si decideranno i termini dei provvedimenti che saranno concretamente adottati nell'esecutivo di domani giovedì 03 marzo.
Tuttavia, al di là di quelli che saranno i ritocchi ad un provvedimento già reso noto, i termini la questione sul tavolo è già chiara. Il centrodestra teme che, se lo sviluppo delle energie rinnovabili del fotovoltaico e dell’eolico dovesse continuare con il trend attuale, non ci sarà più spazio per il nucleare. Infatti solo la potenza verde installata lo scorso anno equivale a quella ipoteticamente producibile nel 2022 dal primo dei reattori nucleari EPR che si vorrebbero installare in Italia. Cioè in un anno è stato realizzato l’obiettivo che il governo prevede di centrare con il nucleare tra 12 anni.
Si tratta di un risultato eccezionale che preoccupa i filo-nucleari in quanto la soglia del 25% di copertura della domanda elettrica con le rinnovabili, prevista dal governo al 2020, potrebbe arrivare già nei prossimi anni, rendendo problematico sostenere l’inserimento di nuova elettricità nucleare. Inoltre, con le strettezze di bilancio attuali, è facile immaginare che il carico nella bolletta elettrica degli incentivi verdi renderà difficile ricavare lo spazio per sovvenzionare il nucleare.
A questo punto si tratta di fare delle scelte politiche. I Verdi – sottolinea Grieco – lo hanno fatto con chiarezza, no al nucleare, si alle vere energie rinnovabili.
Certo il sistema va governato e non bisogna appiattirsi sul fotovoltaico ed eolico, bisogna investire in efficienza, si potrebbe ad esempio risparmiare il 40% se le case fossero scaldate e alimentate da cogeneratori e non da caldaie, si deve lavorare per rafforzare la partnership con la Francia per migliorare lo scambio di energia elettrica tra i due Paesi, si devono calibrare bene gli incentivi e tanto altro ancora. Ma il punto della contrarietà al nucleare deve essere affermato con chiarezza.
Auspichiamo pertanto che su questo punto il centrosinistra non abbia tentennamenti e manifesti con semplicità la radicale contrapposizione della propria proposta politica rispetto a quella del governo in carica.
Come Verdi in questi giorni stiamo mettendo in campo un azione concreta chiedendo alle amministrazioni locali di dichiarare il proprio territorio “territorio denuclearizzato” per dare un segnale forte al governo centrale. Ci aspettiamo che ognuno faccia la sua parte”.
BAS 05