“Un Piano straordinario per l’infanzia e l’adolescenza di Basilicata è ciò che occorre per la ripartenza dopo il Covid 19”
“Non passa giorno che non arrivino, da famiglie e da associazioni, sul tavolo del Garante segnalazioni di disagio e di poca attenzione per l’infanzia e degli adolescenti da parte delle Istituzioni preposte. L’ultima quella dell’’Associazione di Genitori e di Giovani Diabetici della Basilicata sui ritardi della fornitura /erogazione dei presidi per l’utilizzazione delle ultime tecnologie che favoriscono il monitoraggio glicemico e agevolano un miglior compenso in particolare in situazioni di stress o nel periodo estivo”.
E’ quanto ha dichiarato il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Basilicata, Vincenzo Giuliano, in una nota di sollecito, a riguardo delle problematiche sopra evidenziate, al Direttore generale del Dipartimento Politiche della Persona e all’Azienda sanitaria locale di Potenza.
“E’ necessario – ha continuato Giuliano – in questa complessa fase, di ripensare coraggiosamente e responsabilmente al nostro sistema di attenzione verso i minori facendo in modo che la ‘ri-partenza’ si realizzi sulla base di un 'Piano straordinario per l’Infanzia e l’Adolescenza'. Un piano che, in maniera organica, a livello nazionale come a livello regionale, tenga conto delle condizioni di partenza e ponga obiettivi chiari e coraggiosi da raggiungere in tempi prefissati, e in sintonia con gli obiettivi quali-quantitativi fissati nella programmazione comunitaria”.
“Un Piano Straordinario che in attuazione dei principi costituzionali della sussidiarietà istituzionale e dell’efficacia funzionale – ha specificato Giuliano – impegni la Regione Basilicata in una grande impresa: l’impresa di perseguire un modello di sistema socio-formativo e di tutela dei propri cittadini di minore età, che sia in grado di costruire tanta parte del futuro della nostra regione.
In tale ottica – ha concluso Giuliano – l’obiettivo più importante non può essere che l’organizzazione del sistema regionale degli asili-nido, dove più grave si verifica il distacco, in termini di bambini partecipanti e di strutture esistenti sul territorio regionale, dai modelli più avanzati presenti tra le regioni italiane e in ambito europeo. Una proposta di intervento legislativo in questa materia è già presente in Consiglio regionale e l’occasione è favorevole per riprenderla e portarla ad attuazione”.