Garante unico, minoranza ricorre a Consulta garanzia statutaria

Il capogruppo del Pd Cifarelli ha depositato in aula, a firma di tutti i consiglieri di minoranza, richiesta di pronuncia dell’Organismo sulla proposta di legge approvata il 22 dicembre

“Questa mattina ho depositato in aula, a firma di tutti i consiglieri dei gruppi di minoranza in Consiglio regionale, una richiesta ai sensi degli articoli 22 e 42 dello Statuto di pronuncia della Consulta di garanzia statutaria sulla proposta di legge n. 58/2020 (Garante regionale dei diritti della persona) approvata in Consiglio regionale nella seduta del 22 dicembre”.

E’quanto dichiara il capogruppo Pd Roberto Cifarelli che aggiunge: “Lo Statuto regionale riconosce la persona come centro di valore, soggetto di diritti e doveri senza distinzione alcuna e considera l'identità personale di ogni individuo come una qualità assoluta unica e irripetibile. La Regione concorre alla tutela dei diritti della persona e opera per superare le discriminazioni legate ad ogni aspetto della condizione umana e sociale”. 

“Invece il Consiglio regionale – continua – nel rispetto del principio della buona amministrazione e della razionalizzazione delle risorse pubbliche, come si legge nella relazione della nuova legge, ha voluto eliminare la figura specifica del Garante dell'infanzia istituita nel 2009 per unirla e farla confluire in una generica figura di garante di tutto e tutti (e quindi di nessuno) e addirittura fonderla con la figura del Difensore Civico”.

“Noi non condividiamo l’accorpamento delle figure che si occupano dei diritti. Per cultura e storia – dice – ci sentiremmo di estendere le figure che si occupano di diritti e per questo sosterremo tutte le iniziative e le petizioni per ripristinare le figure e le funzioni previste dalla Statuto regionale. Ci sembra molto evidente la non corrispondenza della legge approvata dal Consiglio regionale il 22 dicembre 2020 all’ art. 5 (la persona, l’eguaglianza e la solidarietà) e all’art. n 23 (l’Ufficio del Difensore civico regionale) dello Statuto regionale”.

“Pertanto – conclude Cifarelli – insieme ai colleghi Pittella, Trerotola, Leggieri, Carlucci, Perrino, Braia e Polese, in virtù dell’art. 42 dello Statuto (la promulgazione) abbiamo chiesto di sospendere la promulgazione della nuova legge in attesa di pronuncia della Consulta di garanzia Statutaria”.

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