Il capogruppo Lb-Fdi sollecita il rispetto degli accordi sottoscritti
“Il subentro della Cosmopol Basilicata srl nelle commesse dei servizi di portierato gestite, precedentemente, dalla società Ronda Service, continua ad avere strascichi poco chiari a spese di ex dipendenti che vedono calpestati, senza giustificazione, i propri diritti”. Questo quanto dichiarato dal consigliere regionale Lb-Fdi, Gianni Rosa, che aggiunge: “la vicenda, lo ricordiamo, è cominciata lo scorso anno quando, alla presenza di diverse sigle sindacali e della Regione Basilicata, nella persona dell’avvocato Vito Marsico, fu siglato un accordo che sanciva il passaggio, alla Cosmopol Basilicata srl, della forza lavoro e di diverse commesse per servizi di portierato, gestite fino ad allora dalla società Ronda Service”.<br /><br />“In quest’Accordo, siglato il 20 aprile 2017 – ricorda Rosa – la Cosmopol si impegnava ad offrire a 17 dei 27 lavoratori in graduatoria, la costituzione di nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato, nel ruolo di portieri fiduciari. Veniamo, invece, a conoscenza del fatto che i rapporti di lavoro instaurati dall’azienda sono stati 16 e non 17. Perché? In osservanza dell’accordo firmato e, a fronte di un’eventuale rinuncia da parte di uno o più lavoratori, la Cosmopol avrebbe dovuto far scorrere la graduatoria in favore di altre unità di personale. E, invece, sembra che così non sia stato. E’ bene ricordare – continua Rosa – che l’acquisizione del personale da parte della Cosmopol è costato un grave sacrificio economico ai dipendenti che si sono visti azzerare, in un attimo, l’anzianità lavorativa e gli scatti retributivi frutto di anni di lavoro. A fronte di queste rinunce da parte dei lavoratori, il rispetto degli accordi stipulati è l’impegno minimo che l’azienda avrebbe dovuto garantire. E, prima ancora che l’azienda, il governo regionale, in quanto supervisore dell’articolata vertenza, avrebbe dovuto farsi garante del rispetto dell’accordo e della salvaguardia dei livelli occupazionali”.<br /><br />“E invece, nel silenzio delle Istituzioni, l’azienda continua a fare come gli pare e i lavoratori, per far rispettare anche i più elementari diritti, sono costretti a difendersi da soli. Con questa nota – conclude Rosa – sollecitiamo Pittella o chi per lui ad intervenire e fare finalmente chiarezza”.<br />