Il consigliere regionale del Pdl chiede a De Filippo di rispondere “alle nove interrogazioni relative ‘all’operazione verità – petrolio in Basilicata’, presentate il 22 ottobre dal Pdl”
“Petrolio questo sconosciuto! Dopo ben 13 anni di attesa apprendiamo che la Regione Basilicata, il presidente De Filippo, ex governatori ed annessi si ricordano che nel sottosuolo lucano esiste il più grande giacimento petrolifero europeo su terra ferma, la cui estrazione porta beneficio alle società petrolifere e ben poco ai lucani. Quindi in pompa magna la nomenclatura lucana ha dato notizia della Conferenza Internazionale ‘Petrolio e Ambiente’ (Copam 2011) con la presenza di relatori di esperti e tecnici provenienti dalle principali organizzazioni internazionali, dell’industria, della politica e del mondo accademico”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Gianni Rosa (Pdl), esprimendo l’auspicio “che questa Conferenza non si traduca solo nell’ennesima passerella di personaggi più o meno noti, come è nel costume della casta lucana”.
“Mentre i nostri governanti studiano – aggiunge l’esponente del Pdl – chiediamo a De Filippo di rispondere alle nove interrogazioni relative ‘all’operazione verità – petrolio in Basilicata’, presentate il 22 ottobre dal Pdl in Consiglio regionale. Al momento tranne incomplete noticine su monitoraggio ambientale e controllo qualitativo delle estrazioni, non abbiamo avuto riscontri. Eppure i temi erano importanti, forse troppo per le conoscenze della burocrazia e della politica nostrana che si trova in imbarazzo a rispondere su quesiti quali gli effetti economici, sociali, come sono state spese le royalties dai comuni e dalla Regione, l’occupazione dell’indotto ed altro”.
Rosa richiama la nota di presentazione della conferenza (“la Regione intende conoscere a fondo lo stato di salute del territorio e tracciare la via verso un nuovo sviluppo ispirato alla sostenibilità” e le dichiarazioni del presidente De Filippo (“la Conferenza costituisce un punto di verifica e di pianificazione sull’attività estrattiva in Basilicata, per capire pregi e limiti di quanto è stato fatto dalla prima regione italiana che si è trovata ad affrontare questo tema e che ha innovato nel tempo fortemente i rapporti con i grandi player internazionali, prima facendo valere il proprio ruolo nell’attribuzione delle royalty, poi intervenendo direttamente nel processo produttivo, con l’ottenimento del gas naturale” e del vicepresidente Mancusi (“La Basilicata è innanzitutto la sua terra e la sua gente e con la Conferenza Internazionale ‘Petrolio e Ambiente’ la Regione intende conoscere a fondo lo stato di salute del territorio e tracciare la via verso un nuovo sviluppo ispirato alla sostenibilità”), per commentare che “tutto questo però, doveva già essere patrimonio degli ‘Illuminati’ del centrosinistra. Apprendiamo il contrario, i cittadini lucani dovranno aspettare qualche altro anno per conoscere (forse) il complesso mondo che gira attorno all’oro nero lucano. Troppo tempo sprecato, con l’opinione pubblica invece che ha fretta di conoscere le ‘verità’ delle estrazioni, compresi gli effetti negativi e positivi se ve ne sono stati”.