Bolognetti (Ri) su congresso Prntt e marcia Giubileo carcerati

 "E' stata una tre giorni davvero straordinaria quella che ha visto i Radicali del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, organizzazione con status consultivo di prima categoria presso l'Ecosoc delle Nazioni Unite, riunirsi presso il carcere di Rebibbia in occasione del 40° congresso. Un Congresso che ha ribadito l'impegno del Partito che fu e che è di Marco Pannella ed Ernesto Rossi a mantenere la barra ferma sui temi che da sempre ne caratterizzano l'azione: Stato di Diritto, Diritto alla Conoscenza, Diritti umani". Lo dichiara in una nota Maurizio Bolognetti, componente della presidenza del 40° Congresso del PRNTT e segretario di Radicali Lucani.
"Volendo trarre spunto da quanto c'era di evocativo e simbolico nel titolo scelto, da quel 'Da Ventotene a Rebibbia', – prosegue –  si potrebbe affermare che la mozione generale, approvata a stragrande maggioranza, abbia tracciato la rotta per un ritorno da Rebibbia a Ventotene, alle ragioni di Ventotene e di coloro che seppero immaginare un'Europa unita, democratica e federalista quale antidoto all'Europa delle patrie. Da Ventotene a Rebibbia e da Rebibbia a Ventotene per riaffermare la necessità, l'urgenza di un'azione politica "capace di riportare la vita degli Stati democratici all’altezza dei principi ispiratori e delle norme con essi coerenti, in un ripristinato quadro di costituzionalità interna e internazionale". Da Rebibbia a Ventotene per riaffermare diritti umani storicamente acquisiti, quali il diritto alla Democrazia e al poter conoscere per deliberare. Da Rebibbia a Ventotene per porre un argine all'involuzione delle nostre democrazie in democrazie reali. Per la prima volta un Congresso di Partito si è tenuto in un carcere e da un carcere, assurto a metafora, hanno preso la parola coloro che abitualmente emettono silenzio: detenuti, agenti, esponenti della intera comunità penitenziaria. Dalla tribuna del Congresso hanno preso corpo, vita e forza le ragioni di chi ha affermato con Marco Pannella che occorre una "Amnistia per la Repubblica", un'amnistia per uno Stato che sul piano tecnico-giuridico è uno Stato criminale. Il Congresso di chi non intende ammainare il vessillo delle lotte per una giustizia giusta. Nell'auditorium del carcere di Rebibbia ha preso corpo la comunione di chi non persegue il potere per il potere, ma vuole dar corpo, gambe e braccia alle lotte in cui crede. Convinzioni non convenienze. Con la Mozione Generale approvata "il Congresso ha deciso di rilanciare le lotte radicali per lo Stato di Diritto e il nuovo diritto umano alla conoscenza e l'universalità dei diritti umani, civili sociali e politici attraverso le attività dell'ultima associazione promossa da Marco Pannella con l'Ambasciatore Giulio Terzi di Sant'Agata e Matteo Angioli, che oggi è denominata Comitato Globale per lo Stato di Diritto-Marco Pannella". Un Congresso che ha tenuto a riaffermare "principi e prassi, le regole fondamentali e i connotati essenziali costitutivi del Partito Radicale che hanno rappresentato e rappresentano la sua alterità rispetto a ogni altro partito, in particolare il principio dell’adesione individuale diretta e la regola senza eccezioni per cui si può iscrivere chiunque e nessuno può essere espulso per alcun motivo". Il Congresso straordinario di Rebibbia ha altresì deciso "di promuovere una marcia dal carcere di Regina Coeli a Piazza San Pietro" in occasione della giornata del Giubileo dei carcerati, che si terrà il 6 novembre 2016. Una marcia dedicata a Marco Pannella e a Papa Francesco per "Il Diritto, L'Amnistia, la Giustizia, la Legalità costituzionale, la Libertà". E proprio in vista della mobilitazione del 6 novembre, esprimo l'auspicio che dalla Basilicata, come già avvenuto in passato, giunga un forte segnale di partecipazione. Mi auguro di poter marciare al fianco di esponenti della Regione, delle Province e dei Comuni lucani accompagnati dai loro gonfaloni. Tutti uniti per difendere la vita del diritto e il diritto alla vita. Per il resto non posso che dirmi onorato per essere stato chiamato a far parte della presidenza del 40° Congresso del PRNTT; una Presidenza che si è assunta il compito di evitare lo scioglimento del Partito, ponendosi l'obiettivo minimo del raggiungimento dei 3000 iscritti per il 2017 e il 2018. Ernesto Rossi, in una bellissima lettera inviata dal carcere nel 1933, affermava: "Si deve fare quel che si reputa giusto, non perché la giustizia avrà successo, ma perché l'ingiustizia è per noi ripugnante: consentire a quel che si reputa ingiusto è degradarci ai nostri propri occhi".
Ecco, io credo che il PRNTT sia il luogo di coloro che intendono fare "quel che si reputa giusto" e non ciò che conviene, e mi auguro che in tanti, ben più dei 3000 di cui si parla nella Mozione, vorranno garantirne la vita".

Bas 05

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