"In Basilicata, terra immaginifica, dove in nome del petrolio sono state commesse fin troppe nefandezze, può anche succedere che l’indotto petrolifero Eni manifesti sotto la Regione per rivendicare il proprio diritto ad inquinare. In Basilicata, terra dove da lustri petrolio fa rima con “sponsorizzazioni” che hanno inquinato anime e coscienze, i petrolieri si son giocati la carta del sentimento, mandando in piazza madri e figli, padri e nonne". Lo dichiara Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani.
"Il petrolio è anche lavoro, dicono. Soprattutto lavoro e opportunità perse in nome di uno sviluppo senza futuro, rispondo io. Ai Somma, ai Criscuolo e ai padroni del vapore della petrolizzata confindustria lucana, – prosegue Bolognetti – ripeto che stiamo continuando ad inseguire il trapassato remoto fossile, non per fare gli interessi della patria, della nazione, del paese, ma solo gli interessi di Assomineraria.
L’Eni ricorda, nello studio di impatto ambientale e di incidenza del pozzo Pergola 1, che nel Nord America, nel 2013, sono stati estratti 17,2 milioni di barili al giorno. Nella Valle dell’Agip, nel 2014, sono stati estratti 25 milioni di barili in un anno. E allora, il gioco vale la candela? Per estrarre in un anno una quantità di greggio che altrove estraggono in due giorni, mettiamo a repentaglio una risorsa di gran lunga più importante dell’oro nero: l’acqua potabile.
Oggi vale la pena di ricordare ciò che è stato detto del film “Il Petroliere”, firmato dal regista Paul Anderson: “Il Petroliere è un film fatto di bitume, di corpi che diventano tutt'uno con la terra e l'oro nero che la intride. Corpi pronti ad essere spezzati e anche dilaniati nella ricerca di un possesso avido quanto amorale”.
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