Il dirigente generale del Dipartimento Politiche di Sviluppo della Regione Giandomenico Marchese ha illustrato lo stato di attuazione dell’accordo di programma quadro sottoscritto nel 2013
Lo stato di attuazione dell’Accordo di programma Quadro sottoscritto nel 2013 dal Ministero dello Sviluppo economico e dalle Regioni Basilicata e Puglia, che disciplina le modalità di assegnazione dei fondi per la promozione di investimenti innovativi nell’area del Distretto Murgiano del mobile imbottito, è stato al centro di un’audizione che si è svolta ieri pomeriggio in seconda Commissione.<br /><br />L’organismo presieduto da Gianni Rosa (Lb-Fdi) ha ascoltato il dirigente generale del Dipartimento Politiche di Sviluppo della Regione Giandomenico Marchese, il quale ha illustrato i dettagli del programma che prevede una dotazione finanziaria complessiva di 120 milioni di euro (40 milioni di euro stanziati dal Mise, 40 dalla Regione Basilicata e 40 dalla Regione Puglia). I fondi del Mise sono stati impiegati in due bandi destinati alle aziende del mobile imbottito: per il primo, finanziato con 20 milioni di euro e riguardante le attività di ricerca, la graduatoria degli aventi diritto al finanziamento è stata approvata nel 2014; gli altri 20 milioni, riservati a progetti nazionali, non sono stati assegnati perché l’unico progetto presentato è stato ritenuto inidoneo. Il Mise si è comunque riservato di fare un nuovo bando.<br /><br />Dei 40 milioni di euro stanziati dalla Regione Basilicata 15 sono stati reperiti su un programma previsto dalla delibera Cipe 88/2012 e rimodulato di recente (e sono destinati alla localizzazione di aziende in tutta la Regione), mentre 25 milioni provengono dai fondi dell’Accordo di programma del 1999 sulla reindustrializzazione della Val Basento (e sono destinati alle aziende che scelgono come localizzazione le aree industriali di Pisticci e Ferrandina). Di questi fondi circa 16 milioni di euro saranno reimpiegati in altri bandi per effetto di domande decadute.<br /><br />Il bando per il Distretto Murgiano è scaduto nel mese di aprile 2014 ed Invitalia (l’Agenzia pubblica per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa che gestisce la procedura) ha predisposto una graduatoria a cui dovrebbero a breve seguire i decreti di finanziamento. A riguardo, il consigliere Benedetto (Cd), che aveva richiesto l’audizione di Marchese, ha sottolineato “la sovrapposizione e le criticità dei bandi in essere”, e il “gravissimo errore” commesso prevedendo che i 40 milioni di euro saranno impiegati per finanziamenti in conto capitale e non in conto interessi, una modalità che potrebbe generare maggiori benefici per gli imprenditori. Ha inoltre sottolineato che, non essendo ancora stati assegnati i fondi, sarà molto difficile per le aziende interessate completare gli investimenti entro il 31 dicembre 2016, così come previsto dal bando. Su questo problema Marchese ha assicurato che la Regione avvierà le necessarie interlocuzioni con Invitalia perché, dopo la proroga già prevista per le attività istruttorie, sia possibile consentire lo stesso margine di tempo previsto inizialmente per la realizzazione dell’investimento. Ha inoltre informato la Commissione che nelle prossime settimane la Giunta regionale dovrebbe effettuare una ricognizione dello stato di attuazione dell’Accordo Valbasento.<br /><br />Cosa quest’ultima definita quanto mai opportuna da Romaniello (Gm), per il quale “è utile che su accordo Val Basento, salotto e reindustrializzazione si capiscano le criticità che hanno impedito, dal punto di vista tecnico, di attuare quei programmi. Ma c'è un problema che riguarda anche la qualità dei progetti industriali, ed occorre capire quanti soldi sono stati messi a disposizione, quanti non sono stati spesi e perché, in modo tale da porre le condizioni per spenderli meglio”. A parere di Rosa, invece, “abbiamo verificato nelle audizioni che i bandi per la Val Basento hanno prodotto poco o nulla, stiamo agendo sempre con le risorse che dovevano essere utilizzate da moltissimo tempo e ancora oggi cerchiamo imprenditori. Se non riusciamo a utilizzare risorse del passato ho dubbi che riusciremo a utilizzare le nuove”. Napoli (Pdl-Fi), infine osservato che “ci sono fattori che potrebbero rendere attrattivo il nostro territorio, ma la rimodulazione dei fondi comunitari ‘grida vendetta’ perché togliamo importanti risorse al sistema produttivo e alla valorizzazione del capitale umano, della ricerca e dell’innovazione, che sono assi strategici per lo sviluppo del territorio”.<br /><br />Alla riunione della Commissione hanno partecipato, oltre al presidente Gianni Rosa (Lb-Fdi), i consiglieri Benedetto (Cd), Bradascio (Pp), Polese (Pd), Romaniello (Gm), Perrino (M5s), Galante (Ri), Mollica (Udc) e Napoli (Pdl-Fi).