Il consigliere regionale auspica “un intervento risolutore per andare incontro alle aspettative degli agricoltori che, in questi dodici anni, hanno continuato a pagare la quota fissa del tributo 660 senza ricavare alcun reddito”
Nella prossima riunione del Consiglio regionale, in programma mercoledì 3 novembre, il consigliere regionale dell’Idv Nicola Benedetto presenterà una mozione “in merito all’annoso problema, ancora irrisolto, riguardante l’innalzamento della falda acquifera sopra una superficie di circa 200 ettari in agro di Bernalda”. Lo rende noto lo stesso consigliere specificando che “dal 1998 un centinaio di agricoltori bernaldesi hanno fatto presente al sindaco in carica la situazione venutasi a creare nei loro terreni per l’innalzamento della falda acquifera. La zona si estende tra la statale Basentana e il fiume Basento in direzione di Metaponto fino alla località Sant’Angelo. Dal ’98 ad oggi le varie amministrazioni comunali succedutesi hanno denunciato questa urgente problematica a tutte le autorità preposte a livello regionale e al presidente del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto senza riscontro alcuno. Il ristagno dell’acqua ha provocato l’asfissia radicale e il deperimento di molti uliveti e frutteti causando così un enorme danno economico ai numerosi proprietari”.
Benedetto intende “contribuire alla soluzione dei problemi degli agricoltori che stanno subendo un danno economico proprio in questo grave periodo di crisi globale che acuisce ulteriormente le loro già precarie condizioni di reddito”, e ricorda che “l’amministrazione comunale di Bernalda aveva già interessato, nel febbraio 1999, l’allora assessore regionale all’Agricoltura, Vito De Filippo; il Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto inviò l’11.02.2000 un progetto preliminare di lire 800 milioni per la realizzazione di una rete di canali di bonifica da finanziare con i fondi del Por 2000-2006; il responsabile del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, il 12.11.2001, trasmise all’ufficio Provinciale Agricoltura della Regione Basilicata una relazione in cui descriveva il fenomeno e suggeriva di coinvolgere il Consorzio di Bonifica per sistemare la superficie in questione con opere agronomiche di drenaggio.
“Alla luce di quanto descritto e di fronte all’insensibilità delle autorità preposte a salvaguardare il territorio in oggetto”, Benedetto si augura che la mozione “possa favorire un intervento risolutore del problema denunciato per andare incontro alle aspettative degli agricoltori che, in questi dodici anni, hanno continuato a pagare la quota fissa del tributo 660 senza ricavare alcun reddito”.