“Il governo metterà in campo ogni azione possibile per tutelare i produttori italiani di pomodoro e gli stessi consumatori dalle sempre più ingenti importazioni cinesi”.
Lo ha detto oggi il ministro alle Politiche Agricole Giancarlo Galan, rispondendo, durante il Question Time, alla interrogazione a risposta immediata dell’on. Vincenzo Taddei, componente della Commissione Agricoltura.
L’on. Taddei ha evidenziato come l’aumento delle importazioni dalla Cina in questo settore, possa essere, senz’altro, dannoso per gli imprenditori agricoli italiani e per gli stessi consumatori, poco tutelati da prodotti che poi spesso, illecitamente, sono anche spacciati per made in italy. L’importazione di pomodori dalla Cina è aumentata nel primo trimestre del 2010 del 174% rispetto allo stesso periodo del 2009, a tutto danno delle aziende italiane e lucane.
“In Basilicata, infatti – sottolinea Taddei – una parte significativa del suo territorio è dedicata a questa coltura. Una tutela da parte del Governo è necessaria così come ha dichiarato il ministro, per tutelare i legittimi interessi dei produttori italiani e dei consumatori dei prodotti con provenienza certificata. L’agricoltura lucana, in questo settore, ne trarrà evidenti benefici”.
Il ministro Galan, ha evidenziato come la componente illecita delle importazioni, dovrà essere affrontata con controlli sempre più serrati da parte di tutta la Comunità Europea.
Per quanto riguarda, invece, le importazioni lecite, sarà l’etichettatura del prodotto a fungere da ancora di salvataggio per questo settore. L’etichettatura, già procrastinata per troppo tempo, rimarcherà il percorso del prodotto dalla nascita al consumo ed evidentemente porrà il pomodoro di produzione italiana in una posizione, per qualità, senz’altro più competitiva sul mercato. Si salvaguarderà così, allo stesso tempo, i consumatori che saranno certi delle loro scelte.
“Il governo italiano – ha concluso il ministro Galan – difenderà in tutte le sedi internazionali i nostri prodotti e metterà in campo ogni azione politica possibile con la Comunità Europea per proteggerli e rilanciare la competitività”.
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