Centrale Mercure, Autilio: ingiusti attacchi a De Magistris

Il vicepresidente del Consiglio regionale rilancia la proposta di una task force tecnica per valutare gli aspetti di tutela ambientale ed esprime perplessità sul progetto di centrale a biomasse

“Gli attacchi mossi all’europarlamentare di Idv Luigi De Magistris ad opera del Comitato per la riattivazione della Centrale Enel del Mercure sono del tutto ingenerosi nel linguaggio e nel merito perché non tengono conto di due elementi essenziali sui quali si basa l’iniziativa di De Magistris: l’intera comunità dell’area del Mercure ha espresso con pubbliche manifestazioni, petizioni popolari, iniziative di protesta, prese di posizione della totalità dei consigli comunali (ad eccezione del Comune di Castelluccio Inferiore) netta contrarietà al progetto dell’Enel; il consiglio direttivo dell’ Ente Parco ha dichiarato l’assoluta incompatibilità con la natura dell’area e le finalità del Parco della paventata riapertura della centrale del Mercure”. E’ quanto evidenzia il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata Antonio Autilio (Idv), che nei giorni scorsi si è fatto promotore di una proposta di verifica a 360 gradi su normative e strutture regionali in materia di tutela ambientale proprio allo scopo di “approfondire – sottolinea – questioni delicatissime come quella del progetto di centrale a biomasse di Rotonda”.

“Si tratta – aggiunge Autilio – di affermare innanzitutto un metodo in quanto tutte le posizioni su aspetti specifici della salvaguardia della salute, dell’ambiente e del territorio sono rispettabili ma proprio perché guardano al benessere sociale delle nostre comunità richiedono valutazioni che non possono ammettere sottovalutazioni e distrazioni. C’è bisogno, come ho proposto, di un gruppo di lavoro interdipartimentale ( o Task force) con funzionari di uffici regionali affiancati da esperti universitari e della ricerca per un primo ‘screening’ generale che può diventare una base operativa per il lavoro delle Commissioni consiliari permanenti e il Consiglio regionale”.

“Nel caso specifico della Centrale di Rotonda, senza voler minimamente sottovalutare l’impatto occupazionale conseguente alla riattivazione dell’impianto che diventerebbe uno dei più grandi del Paese – afferma il vicepresidente del Consiglio regionale – non si possono al tempo stesso sottovalutare alcuni fattori oggettivi: il Parco nazionale del Pollino non si è ancora dotato del relativo Piano di gestione, strumento indispensabile per programmare progetti di ogni natura; la conferenza dei servizi, indetta dalla Provincia di Cosenza su richiesta di Enel, è stata di fatto annullata, in quanto il Tar Calabria e il Consiglio di Stato hanno dichiarato l’incompetenza dell’Ente determinando l’azzeramento dell’intera fase istruttoria; a circa dieci anni dall’avvio della fase istruttoria, ancora non si è giunti al completamento del procedimento autorizzativo. Siamo pertanto di fronte ad aspetti di legalità, ai quali si richiama l’europarlamentare De Magistris, non certamente di minima rilevanza. Per questa ragione la richiesta di sospendere ogni procedura mi pare la più saggia come forma di tutela innanzitutto delle comunità del Mercure – Pollino”.

“Quanto ai posti di lavoro – conclude Autilio – la prospettiva della green economy, in particolare nei settori della valorizzazione del patrimonio storico – paesaggistico e del turismo possono essere oggetto di una decisa considerazione che ci porta a ritenere realizzabili ben più di un centinaio di posti di lavoro attivabili con la Centrale di Rotonda. E’ un campo in cui sperimentare una base economica più solida, che possa sostenere concretamente il tessuto produttivo locale, fornire lavoro anche nel breve periodo alle risorse umane già presenti e attrarre nuovi capitali e (almeno ‘trattenere’) risorse umane, in una prospettiva di sviluppo durevole”.

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