“Le perplessità da me espresse – afferma Mazzeo Cicchetti – nell’unica e limitata discussione concessa alla maggioranza in merito ai tagli alla Sanità, non hanno trovato risposte adeguate negli atti successivi dell’Esecutivo. Pur comprendendo – continua il consigliere – le ragioni di interesse generale, relative al contenimento della spesa sanitaria, sento il dovere di esprimere dubbi e preoccupazioni sulla tenuta del Sistema sanitario regionale. Con questi ‘ritocchi’, andrebbero analizzati meglio, sia i bilanci che le risorse usate, per fare scelte più ponderate ed incisive. Interventi di carattere sporadico e non strutturali, non risolvono i problemi di fondo e faranno aumentare le difficoltà nel sistema assistenziale. L’ottimo ufficio stampa della Giunta regionale – aggiunge Mazzeo – ha presentato queste misure come modesti tagli, con scarsi effetti sulla erogazione dei servizi, quasi come una rimozione doverosa di privilegi. Una modalità comunicativa, questa, molto simile a quella del ministro Tremonti che, nel proporre una manovra fortemente penalizzante, anche nel settore della sanità delle regioni, sostiene, ‘seraficamente’, che l’assistenza sanitaria nelle regioni non subirà limitazioni”.
“La verità – sostiene l’esponente di Idv – è che, sia la manovra di Tremonti che quella avviata dalla Regione Basilicata, incidono pesantemente sulla quantità e qualità dei servizi. Imporre, ad esempio, il blocco del turnover alle aziende sanitarie, Asm ed Asp, ed in caso di future difficoltà di bilancio, anche alle altre due strutture sanitarie, avrà conseguenze sulla funzionalità di settori che, pur dimostrando buoni livelli assistenziali, risentiranno la carenza di personale per le mancate sostituzioni. Togliere, poi, ai cittadini la possibilità di ricorrere, con la reperibilità telefonica, ai Pediatri ed ai Medici di Famiglia, per una serie di problemi, determinerà un risparmio, ma con un appesantimento progressivo di settori strategici. Il ‘118’ ed i punti di Pronto soccorso degli ospedali, deputati ad altri compiti, avranno difficoltà a rispondere all’aumento sproporzionato della domanda. Va, altresì, valutato – prosegue Mazzeo – il possibile incremento dei ricoveri impropri ospedalieri, antico problema nella nostra regione. Conseguenze pratiche per gli utenti avranno anche le modifiche alle prescrizioni farmaceutiche e quelle alla distribuzione dei presidi ed il prezzo più alto lo pagheranno le categorie più svantaggiate. La strada maestra – a giudizio del consigliere -resta quella di realizzare più servizi sul territorio e diminuire i posti letto, attraverso un’accorta e graduale programmazione. Ecco perché occorre un piano organico di interventi, che parta dalla razionalizzazione dell’esistente, attivi i Distretti, porti i servizi il più vicino possibile ai cittadini, realizzando, alla fine di questo percorso virtuoso, un risparmio reale con una diminuzione dei costi”.
“Voglio ribadire – rimarca Mazzeo – che sono contrario a provvedimenti fatti solo per ‘fare cassa’, ma resto in attesa per poter dare un mio contributo a proposte di interventi strutturali, in grado di migliorare l’assistenza sanitaria nella nostra regione, che possono essere inseriti già nella manovra di assestamento di bilancio di fine luglio. Infine, non può essere taciuto un aspetto chiaramente strumentale usato in questa vicenda. Per giustificare la scelta dei tagli, si è enfatizzato soprattutto l’aspetto economico di una convenzione, regolarmente firmata tra i Medici di Famiglia e la Regione Basilicata. Convenzione, a suo tempo, presentata come una ‘innovazione’ assistenziale che si è dimostrata, nel tempo, di grande utilità per i cittadini. Bisogna avere – conclude il consigliere – il coraggio delle scelte che si adottano, assumendosi le responsabilità per i contratti che si firmano, con il dovuto rispetto per le condizioni sottoscritte e per le persone che lavorano”.